Il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato nella notte del 27 dicembre
il bilancio in un’unica seduta, nonostante erano state previste tre giornate di
consiglio, ciò al fine di evitare che la seduta di oggi 28 dicembre coincidesse
con la marcia dei precari.
La politica ha operato in emergenza, e in piena notte per evitare il contrasto
dei precari.
Noi medici ed infermieri precari, con contratti semestrali, attendevamo un
atto di coraggio della politica regionale, nel concederci, così come in altre
regioni interessate dal piano di rientro, ed entro il 31.12.2010, una proroga
di 36 mesi, al fine di superare il blocco delle assunzioni –turnover- imposto
dal governo nazionale, e confermato, per la puglia, nella conferenza stato-
regione conclusasi il 16.12.2010.
Invece è mancata la tenacia e la grinta, nell’affrontare una operazione
politica, estremamente delicata.
Concretamente abbiamo ricevuto un semplice paliativo, un sedativo, per
sopportare meglio l’agonia, che precede la morte.
Infatti, a fronte del processo di stabilizzazione e di una congrua e dignitosa
proroga, i medici, tecnici ed infermieri hanno visto spostare di soli tre mesi
il termine del contratto.
Noi consapevoli del grave male di cui eravamo affetti grazie ad una diagnosi
precoce, abbiamo lottato, creando un comitato, nonostante le forze sociali
preposte alla tutela del lavoro e alla tutela della salute hanno preferito
abbandonare il paziente agonizzante, ad una morte lenta e silenziosa.
Conferma della nostra solitudine, si è manifestata nel consiglio regionale,
con l’assenza di una parola di conforto nei nostri riguardi, e anche fuori, tra
i manifestanti, per la scelta di alcune forze sindacali di aver cura, della
parte più forte, numerosa, e chiassosa.
Per noi medici ed infermieri in prima linea nelle trincee dei Pronto soccorso,
Rianimazione, Utic, Cardilogia, della Puglia, è mancata anche la possibilità di
confrontarci e di farci ascoltare.
Nessuno a voluto il 28 dicembre ascoltar il nostro pianto, e comprendere il
nostro lamento.
A tutti è stato concesso di interloquire con le forze politiche, tranne che a
noi, che da mesi chiedevamo chiarezza.
Ma d’innanzi al dato certo, incontrastabile, diseguale, ma discutibile, del
blocco delle proroghe dignitose, e del processo di stabilizzazione, imposto
dallo Stato, e d’innanzi la costante attenzione della Corte Costituzionale all’
operato del governo regionale, quest’ultimo non ha avuto ne il coraggio di
salvare il salvabile, ne di chiarire le sorti.
Dunque riepilogando a causa del blocco del turnover (L.122/2010), del patto di
stabilita del 2011 (firmato nella conferenza stato-regione), del piano di
rientro, e della legge di bilancio regionale, i medici ed infermieri che da
anni lavoravano continuativamente, ricoprendo vecchie vacanze delle piante
organiche, come dipendenti con contratti a termine, il 31.03.2010, andranno a
casa.
Per loro sarà impossibile trovare altro impiego, mentre le ASL indicono nuovi
avvisi pubblici, ed assumono per mobilità.
Questa scelta imposta, non tiene conto in alcun modo della riduzione
quantitativa e qualitativa delle prestazioni sanitarie, della lesione del
diritto alla salute per i pugliesi causata dalla prevedibile ed inevitabile
interruzione di pubblico servizio che si verificherà.
Al contrario, a noi medici ed infermieri precari da anni, sembra opportuno,
contrastare ciò che è palesemente ingiusto, anche se imposto, e porre in
essere una programmazione della stabilizzazione, in tempi brevi, come previsto
dalle direttive europee, dalle norme nazionali di pubblico impiego e confermato
di recente dalla Corte di Cassazione Civile, questo, per non disperdere
preziose competenze professionali, la cui formazione ha avuto un costo non
indifferente per la collettività, e per permettere di rispondere alla crescente
domanda di salute dei cittadini pugliesi.
Bari, li 28 dicembre 2010
Domenico CIRASOLE
Presidente COMITATO S.p.A. (PROFESSIONISTI – SANITARI – PRECARI)
Blog:
http://precariesenzalavoro.blogspot.com/
Contatti:
dcirasole@libero.it