UN DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO E FISCALE TUTTO DA RISCRIVERE

“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.”

La paternita’ del federalismo fiscale c’e’ l’ha la Costituzione e non la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, caso mai alla Lega, gli spetterebbe la paternita’ del federalismo personalizzato e pressapochista, io preferisco ancora chiamarlo “Decentramento amministrativo, contemplato dall’ articolo quinto. Andiamo per ordine. Partendo da un concetto universale che : “ piu’ enti locali significa piu’ competenze e meno decentramento.” Oggi in Italia abbiamo una miriade di enti locali amministrativi ed elettivi, con delle competenze implicitamente definite, esempio eclatante n’e’ la monnezza mobile di Napoli. Ancora oggin a distanza di un decennio, non si sa ancora a chi addossare le colpe, la regione le passa alla provincia, la provicia ai comuni, i comuni agli enti competenti ed ai commissari speciali, alla fine il tutto ritorna allo Stato centrale. Non sono io a dirlo ma Silvio Berlusconi.. E’ la tipica politica italiana dello scarica barili, i nostri nonni dicevano giustamente: “ laddove albergano troppi galli in un pollaio non fa mai giorno”. In ogni altra democrazia europea esiste una forma di decentramento fiscale funzionante, in Italia incece dopo oltre sessant’ anni di Repubblica, solo oggi si incomincia ad attuarlo. A mio avviso l’errore fu fatto nel 1970 ( mi pare di averlo gia’ detto ) con l’ istituzione delle regioni, ossia un altro ente locale, il quale solo oggi ci rendiamo conto di essere stato futile e costoso e l’abolizione delle peovince secondo la Lega e’ fuori ogni logica di innovamento:” la provincia di Bergamo non si tocca dicono”, ergo nessuna provincia e’ futile. Adesso ragionando per assurdo e si vorrebbe andare verso un bicameralismo “perfetto”, istituendo un senato autonomo ( non uso il termine federale perche’ non contemplato dalla nostra Repubblica e dalla Costituzione), tenendo lo Status Quo, significa a mio avviso semplicemente aggiungere solamente un altro ente e comprenze inefficaci, poiche’ ci porterebbe al punto di partenza. E’ di oggi la notizia di una relazione del Partito Democratico, in cui si sostiene che con il federalismo leghista, cosi’ come e’ attuato, incrementerebbe di piu’ il v divario tra Nord e Sud, occorrerebbe altrsi’ un decentramento ammionistrativo e fiscale tutto da riscrivere, riducendo gli enti locali, con una revisione costituzionale del Titolo V. A noi cittadini le riflessioni ai politici le risoluzioni.

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