I Radicali scrivono a Maroni. Le denunce per lavoro nero garantirebbero nuovi permessi di soggiorno

– L'art. 18 del Testo unico sull’immigrazione e la successiva circolare del Ministero dell'Interno del 2007 stabiliscono che il permesso per motivi di protezione sociale possa essere rilasciato all'immigrato gravemente sfruttato in ambito lavorativo.

– In questi anni però sono stati pochissimi i permessi di soggiorno rilasciati ex art. 18 dalle Questure ai lavoratori sfruttati, in quanto i questori, nella maggior parte dei casi, hanno ritenuto di non dover riscontare nei confronti dello straniero, sebbene sfruttato, una situazione di pericolo concreto e attuale né che questo abbia subito “violenza”.

– I tantissimi truffati nell'ultima sanatoria colf e badanti 2009/2010, truffati da vere e proprie organizzazioni volte ad estorcere tangenti di vare migliaia di euro per domande poi non presentate, richiedono l'applicazione dell'art.18 con la concessione di permessi di protezione sociale

– A Verona tutti quei lavoratori immigrati che hanno denunciato in Procura di essere state vittime di queste truffe sono riusciti ad ottenere un permesso di soggiorno per protezione sociale ex art. 18, il tutto proprio sulla base della citata circolare normativa. Nel caso di specie è stata la Procura di Verona a consigliare alla Questura il rilascio dei permessi di soggiorno.

– Già nel corso della sanatoria del 2003 sempre a Verona circa 380 immigrati, dopo essere stati truffati, denunciarono i datori di lavoro dando avvio a una serie di processi per truffa nei loro confronti. A seguito di queste centinaia di denunce, la Questura di Verona, su parere favorevole della Procura, decise di rilasciare a questi 380 clandestini truffati un permesso di soggiorno per attesa occupazione.

– La direttiva europea n 52 del 2009, se recepita chiarirebbe ulteriormente il quadro normativo italiano consentendo il rilascio del permesso anche senza la condizione di pericolo.

Il Ministro Maroni ha dichiarato che un lavoratore in nero può denunciare il datore di lavoro ed avere un permesso di soggiorno riferendosi all'art-18. Evidentemente il Ministro è d'accordo con quanto si sta ipotizzando a Verona. I Radicali chiedono dunque di farlo applicare e di estenderlo a tutte le altre questure.

Leggi cosa accade nel nostro paese. Il racconto di Fabrizio Gatti e Mimma D'Amico su L'espresso
ultimi dati
Anche se il 40,6 % dei 5,3 milioni di immigrati presenti in Italia (100mila in meno rispetto al 2007, in epoca pre-crisi) sono diplomati o laureati, circa 700 mila sono lavoratori in nero.
Dei 544 mila irregolari presenti sul territorio ne lavorano il 90%. Dato che supera quello degli immigrati presenti regolarmente (80%). Cioè se sei irregolare hai più possibilità di essere assunto.
I nuovi lavoratori regolari nel 2010 sono 183mila (+10% rispetto al 2009). Al contempo cresce il tasso di disoccupazione tra gli stranieri, che passa dal 10,5% del primo trimestre 2009 al 13% del primo trimestre 2010.

Nel 68,2% dei casi, chi non possiede i documenti è soggetto a lavoro nero, diventando una risorsa per molti imprenditori privi di scrupoli. I lavoratori immigrati sono maggiormente soggetti ad infortuni perché svolgono le attività più a rischio. Le morti bianche aumentano fra gli stranieri (+8% dal 2005 al 2007) e calano fra gli italiani. L'Inail ha pubblicato nel 2010 i dati relativi al 2008 quando ha ricevuto 143mila denunce di infortuni da parte di immigrati, di queste 176 mortali. Non rientrano nelle statistiche gli incidenti non denunciati dagli irregolari che temono l’espulsione.

Dati: Censis, Ismu e Iprs per conto del ministero del Lavoro – Rapporto Caritas –
Fondazione ISMU, Rapporto 2010
Lettera di Mario Staderini e Gaoussou Ouattara al Ministero Dell'Interno Maroni
Signor Ministro, torniamo a scriverLe a seguito di quanto da Lei affermato lo scorso 26 novembre, quando ha “invitato i cittadini extracomunitari che sono sfruttati a denunciare i loro datori di lavoro” perché nella legge Bossi-Fini “c’è la possibilità per questo motivo di ottenere il permesso di soggiorno”. Abbiamo apprezzato questa sua posizione proprio perché rispettosa di quegli aspetti della legge che consentirebbero già oggi di superare le ingiustizie e le discriminazioni che costringono centinaia di migliaia di immigrati in una condizione di sostanziale clandestinità e quindi particolarmente vulnerabili.

L’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione, infatti, prevede il rilascio del permesso di soggiorno provvisorio per motivi umanitari e di protezione sociale, ovvero per quegli stranieri che si trovino in “una situazione di violenza o di grave sfruttamento” . Una procedura che può essere azionata non solo nei casi di contrasto dello sfruttamento della prostituzione, bensì anche –come ha chiarito la circolare del Ministero dell’Interno del 4 agosto 2007- in ambito lavorativo.

Eppure l’articolo 18 è disapplicato se non addirittura violato dalle Questure, poiché il permesso di soggiorno provvisorio non viene quasi mai concesso per situazioni di sfruttamento in ambito lavorativo, se non quando rientra nel caso di denuncia di un'organizzazione criminale o come frutto di indagini sulla stessa.

Nel 2009 sono stati solamente 810 i permessi rilasciati per motivi umanitari, e hanno riguardato pressoché in maniera esclusiva vicende collegate a reati di sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù e tratta di essere umani.

Questa applicazione contra legem, oltre a delegittimare l’autorevolezza dello Stato, impedisce a migliaia di persone sfruttate e spinte verso la clandestinità di emanciparsi da una criminalità senza scrupoli.

Le chiediamo pertanto di assumere tutti i provvedimenti necessari ad una corretta attuazione della legge e quindi affinché le questure regolarizzino le vittime di sfruttamento lavorativo, disponendo se necessario un’indagine amministrativa per comprendere i motivi di quanto accaduto sino ad oggi.

In questo modo, peraltro, il Governo potrebbe fare fronte all’emergenza rappresentata dalle migliaia di cittadini extracomunitari rimasti vittime di truffe e sfruttamento in occasione della sanatoria 2009-2010. Un esempio in tal senso viene da Verona, dove il Procuratore Capo della Repubblica ha già espresso parere favorevole al rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale agli extracomunitari che hanno avuto il coraggio di denunciare coloro che li hanno truffati in occasione della presentazione della domanda di emersione dal lavoro nero In questo contesto, di grande importanza è il recepimento della direttiva europea n 52 del 2009, la quale completerebbe il quadro normativo consentendo di superare la prova diabolica oggi costituita dalla prova della condizione di pericolo. Le chiediamo pertanto di assicurarne il recepimento all’interno della legge comunitaria in corso di approvazione.

Come ricorderà, l'anno scorso noi Radicali abbiamo condotto una battaglia nonviolenta relativamente al mancato rispetto dei tempi per il rilascio del permesso di soggiorno, sulla quale Lei si è espresso pubblicamente pur rifiutando di rispondere alle nostre lettere o di riceverci. Come allora, oggi torniamo a chiedere allo Stato di rispettare le sue leggi e siamo pronti ad aiutare questo percorso, se necessario, con la forza della nonviolenza.

In attesa di un Suo riscontro, Le inviamo i nostri cordiali saluti

Mario Staderini, Segretario Radicali Italiani

Gaoussou Ouattara, Giunta nazionale Radicali Italiani

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