BENI ITALIANI IN LIBIA

Gentilissimo Direttore,

faccio seguito alla corrispondenza intercorsa per allegarle la lettera che in data 17 dicembre 2010 ho trasmesso alle autorità istituzionali attraverso la quale sollecito la riapertura dei termini per i beni immobili confiscati da Gheddafi. La richiesta è formulata perché l’art. 4 della legge n. 7 del 2009 ed il relativo Decreto Ministeriale del 7 Ottobre 2010 pubblicato sulla G.U. del 30 novembre 2010 n. 280 non prevedono la riapertura dei termini per la revisione e la stima di beni già indennizzati l’assurdo è che non viene neanche tenuta buona la nuova documentazione probatoria integrativa fornita che avvalla, giustifica e legittima la richiesta di una nuova revisione.

Grazie per l’attenzione al gravissimo problema.

Formulo a Lei e famiglia i sentiti auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Giuseppe Navarra

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAOnorevole GIORGIO NAPOLITANOPALAZZO DEL QUIRINALE00184 R O M A AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIOnorevole SILVIO BERLUSCONIPalazzo ChigiPiazza Colonna, 370 00187 R O M A AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICASenatore RENATO SCHIFANIPiazza Madama00186 R O M A AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATIOnorevole GIANFRANCO FINIPiazza Di Monte Citorio00186 R O M A AL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZEOnorevole GIULIO TREMONTIVia XX Settembre, 9700187 R O M A AL MINISTRO DEGLI AFFAR ESTERIOnorevole FRANCO FRATTINIPiazzale della Farnesina, 100194 R O M A AL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZEDipartimento del TesoroDott. GIUSEPPE DISTASIVia XX Settembre, 9700187 R O M A Il sottoscritto Giuseppe NAVARRA fa seguito alle documentate lettere inviate in data 25 marzo 2009 ed in data 15 febbraio 2010 che riguardano la richiesta della riapertura dei termini per la revisione e la stima dei beni confiscati nel processo di nazionalizzazione forzata operata dal colonnello Gheddafi a danno nostro, in quanto, a tutt’oggi, l’Amministrazione del Tesoro non ha dato riscontro pur essendo stata sensibilizzata in data 16 marzo 2010 dalla Presidenza della Repubblica con nota numero SGPR 16/03/2010 0029592 P allegata alla presente. Pertanto, sottopone nuovamente all’attenzione, delle S.V. Ill.me, la richiesta di indennizzo del 19 marzo 2009 e l’istanza di riesame trasmessa in data 13 dicembre 2010 formulata in ossequio al Decreto Ministeriale 7/10/2010 – G.U. n. 280 del 30/11/2010 allegata alla presente. LAMENTA : – che, la stima dei beni immobili confiscati datata 6 maggio 1981 è stata effettuata dall’Ufficio Tecnico Erariale, oggi Agenzia del territorio, in assenza totale di dati adeguati riportando essa stessa sul frontespizio della relazione allegata alla stima l’annotazione “accettare con riserva” che conferma il carattere provvisorio della stima stessa ed avalla legittima e giustifica la richiesta di una nuova revisione per riconsiderare con criteri diversi le consistenze quantitative e qualitative nonché i parametri valutativi adottati ; – che, la carenza di istruttoria emerge senza ombra di dubbio ed evidenzia la scarsa attenzione prestata dal funzionario incaricato dall’Ufficio Tecnico Erariale agli elementi di valutazione originando una stima alquanto “maldestra” che ha portato in data 5 giugno 1981 il Presidente Caruso, prima di sottoporre la stima al parere della Commissione interministeriale, ad inserire sul frontespizio della relazione allegata alla stima l’annotazione “accettare con riserva” mettendo in luce un comportamento non conforme a legge assunto dall’Amministrazione nella gestione della pratica, rilevando, altresì, una non corretta disamina degli elementi di valutazione che hanno indotto ad una travisata stima dei beni ( errori e/o omissioni nella lettura di dati rilevati dalla errata osservazione ed interpretazione di planimetrie e/o piantine e nei conteggi ) ; CONSIDERATO : – che, per i beni già indennizzati è stata fornita in data 19 marzo 2009 una nuova documentazione integrativa probatoria dalla quale si rilevano i metri quadrati effettivi dei due appartamenti adiacenti tra loro siti in Bab Ben Gascir ex Porta Benito che ammontano a mq. 169,34 mentre l’Ufficio Tecnico Erariale con la stima del 6 maggio 1981 erroneamente ha calcolato 136,00 mq. ; – che, la nuova documentazione integrativa probatoria ( divisione convenzionale di immobili di proprietà comune in Sciara Es Seidi ) per il fabbricato ubicato in Sciara Es Seidi ex via del Carso, 21 prova l’esistenza della proprietà del terreno di mq. 32,00 utilizzato per il passaggio comune nella strada privata Navarra la cui quota faceva parte del giardino circostante ed anche l’esistenza del “pozzo luce” inglobato nello stesso fabbricato ; – che, in base a quanto stabilito dalla legge n. 98 del 1994, in merito agli indennizzi per i beni perduti in territori già soggetti alla sovranità italiana e all'estero, l'istanza di risarcimento dei beni confiscati costituisce un diritto soggettivo perfetto ; – che, l’articolo 2 comma 3 della legge 29 gennaio 1994, n. 98 stabilisce : “Le procedure tecniche saranno autorizzate dalla competente commissione interministeriale qualora la documentazione esibita dalla parte, ovvero le argomentazioni addotte assicurino l'acquisizione di elementi nuovi atti al raggiungimento di una valutazione del bene diversa od integrativa di quella effettuata a suo tempo” ; – che, in Parlamento sono all’esame delle competenti Commissioni permanenti diverse proposte di legge presentate da vari Gruppi, riguardanti gli indennizzi a cittadini e imprese italiane allontanati dalla Libia e dalle ex colonie ;– che, alcuni parlamentari appartenenti a vari Gruppi politici hanno presentato interrogazioni rivolte sia al Ministro dell’Economia e Finanze che al Ministro degli Affari Esteri chiedendo la riapertura dei termini per i beni confiscati ai cittadini italiani rimpatriati dalla Libia evidenziando che le richieste di revisione della stima di beni già indennizzati sono state rigettate dall’Amministrazione del Tesoro pur essendo in presenza di nuova documentazione integrativa probatoria perché l’articolo 4 della legge n. 7 del 6 febbraio 2009 non stabilisce nuovi termini né riapre quelli già fissati per le richieste di revisione dei beni già liquidati ; SI APPELLA, affinché, per i casi controversi come il mio, siano autorizzate dalla competente Commissione interministeriale le procedure tecniche per una revisione della pratica perché le argomentazioni addotte e la documentazione probatoria esibita assicurano elementi nuovi atti al raggiungimento di una valutazione dei beni diversa ed integrativa di quella a suo tempo effettuata ; CHIEDE la riapertura dei termini per una nuova applicazione dell’articolo 2 comma 3 della legge n. 98 del 29 gennaio 1994. Vorranno, pertanto, le S.V. Ill.me in virtù dell’autorità di cui sono investite di esaminare con obiettività e coscienza il caso in questione che riguarda altri casi controversi come il mio e di voler provvedere, affinché, anche nei miei confronti, si attui il principio dell’equanimità e della giustizia al fine di ottenere una congrua valutazione ed in linea con i beni abbandonati. Con rispetto e stima invia cordiali saluti. Varese,lì 17 dicembre 2010 ( Cav. Uff. Geom. Giuseppe NAVARRA ) Via Severo Piatti, 9 – 21100 VARESE telefono 0332/224815 e-mail : navarra_giu@alice.it R A C C O M A N D A T A A.R.

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