“Preventivate le idee e non le intenzioni”
La storia spesso ahime si ripete a nostra insaputa e quando ne prendiamo atto e’ troppo tardi. I principi restrittivi vanno bene negli stadi, non per le manifestazioni politiche e di un malcontento diffuso. Coloro che hanno un certa eta’, dovrebbero fare un passo indietro, al 68 e negli anni successivi. Il teppista e violento di turno, va individuato e preventivato, ma non crimilalizzato a prescindere. Ai giovani studenti di oggi interessa poco o niente di chi organizza` la scuola o le cattedre, cio’ che stanno contestando sono i tagli alle borse di studio, le condizioni disastrose delle strutture, il precariato irreversibile che stanno vivendo, tagli alle ricerche e all non sviluppo del paese. In altre parole al loro futuro! Il ventennio fascista, avrebbe dovuto insegnarci che non sempre, la strada della prevensione autoriataria e’ quella piu’ efficace e pragmatica, chiudere la porta in faccia al cittadino che bussa, potrebbe funzionare una volta o due, la terza potrebbe essere sfondata. Quello che non abbiamo ancora capito, che a differenza degli anni settanta ( ed io c’ero) i giovani oggi non contestano lo Stato, ma chi comanda oggi, ossia il legislatore. Invece di arrestarli, il legislatore farebbe meglio ad ascoltarli. Oggi purtroppo la politca si sta allontanando sempre di piu’, dalla sua stessa essenza, ossia il dialogo con i cittadini. I segnali solo chiari, crescita di movimenti cittadini spontanei che partono dal basso, popolo della rete, un movimento studentesco rivolto al fututo, con i politici sempre piu’ isolati su di un isola che non c’e’. Preventivare le idee e non le intenzioni! Chi oggi propone rimedi di altri tempi, farebbe meglio a chiedere scusa ai nontri e ai loro di figli.
