“E' vero che l'uomo è il re degli animali, perchè la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri” e aggiunse “La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini.” Ecco cosa scrisse nel lontano medio
evo Leonardo da Vinci. Oggi molti si scandalizzano non perché ancora vige in 76 Stati della terra la pena di morte, e tra queste nazioni considerate democratiche e civili, ma perché sia stato inserito all’interno del “cocktail” mortale, che ha ucciso il 46° condannato del 2010 negli Stati Uniti, anche un anestetico utilizzato per l’eutanasia degli animali. Come se tra un anestetico e un altro, pentobarbital o thiopental, utilizzati per uccidere vi fosse tanta differenza e avrebbe salvato la vita al povero John Duty. L’ennesimo condannato a morte di quegli Stati Uniti che con l’alibi di voler esportare la loro “democrazia” in Iraq e nell’Afghanistan hanno portato alla morte quasi un milione di persone. la stragrande maggioranza composta da innocenti e indifesi cittadini. Altro che democrazia, altro che civiltà!
Ma basterebbe rileggere quanto detto da uno dei più grandi artisti mai esistiti come Leonardo per capire, se si vuole, cosa ci sia di vero dietro la condanna a morte che ogni giorno viene emessa, anche senza alcun processo, in quanto spesso non vi è nulla da processare, contro innocenti esseri viventi che non hanno diritti né, come gli animali, “ parola” per potersi difendere. E’ tacito e scontato, almeno per chi vuole conoscere la verità fino in fondo e non restarne volutamente ai margini , per debolezza o per opportunismo, che non vi è alcuna differenza fa crudeltà e crudeltà, fra violenza e violenza, tra odio e odio, tra esseri viventi ed esseri viventi: se non si riuscirà a capire ciò il mondo continuerà ad essere governato dalla paura e dal cinismo. Un altro grande personaggio della storia, il mahatma Gandhi, affermava, tra l’altro, in uno dei suoi discorsi sulla ricerca della verità ” Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta ogni essere vivente”
Alfio Lisi
Catania
