“Un’esperienza unica senza precedenti”
“Un’esperienza unica senza precedenti”: così viene definito “Bomarzo 2007”, film girato in soli quattro giorni nel bellissimo Borgo di Bomarzo e nel suo “Sacro Bosco”, quale singolare messa in immagine dell’opera lirica “Bomarzo” di Alberto Ginastera con libretto di Manuel Mujica Lainez basato sul suo famoso romanzo. Film che domenica prossima, 12 dicembre, alle 17.30 verrà proiettato al Teatro y Cineclub “Inboccalupo” a Buenos Aires in omaggio ai cento anni dalla nascita di Manuel Mujica Lainez.
Ideato da Massimo Scaringella e Jerry Brignone, il film si avvale della partecipazione del gruppo dei “Comediari” di Bomarzo e degli abitanti del Borgo, di due magistrali interpreti argentine, delle intense immagini riprese dallo sguardo acuto di Anton Giulio Onofri e della audace e innovativa regia dell'argentino Jerry Brignone.
In occasione del quarantennale della prima rappresentazione a Washington dell’opera lirica “Bomarzo” la città di Bomarzo ha reso un omaggio allo scrittore argentino Manuel Mujica Lainez, che con il suo romanzo e il successivo adattamento operistico composto da Alberto Ginestera, ha diffuso nel mondo la conoscenza delle bellezze artistiche del territorio locale.
Il romanzo dell’aristocratico Manuel Mujica Lainez, stampato a Buenos Aires nel 1962, è stato scritto sulla scia del forte impatto che le figure di pietra del Sacro Bosco della Famiglia Orsini avevano prodotto sullo scrittore durante una visita a Bomarzo nel 1958 (su ispirazione di Salvator Dalì). Il libro, una estesa ma in parte fantasiosa autobiografia del Duca Pier Francesco Orsini detto Vicino, ambientato nel secolo XVI, ebbe un grande successo letterario e di vendite. Sul successo del romanzo M.M.Lainez scrisse in seguito il libretto che il musicista argentino all’epoca d’avanguardia Alberto Ginastera trasformo in opera lirica.
Il 19 maggio 1967 l’opera è stata messa in scena al Lisner Auditorium di Washington diretta da Julius Rudel con grande successo. Ma pochi giorni dopo, prima del suo debutto al Teatro Colon di Buenos Aires, fu vietata dal governo militare dell’epoca con grande scandalo di tutto il mondo della cultura. Tutto questo ha determinato su quest’opera un’eco mondiale che travalica i confini politici, facendola diventare un “inno” alla libertà, perché “Bomarzo” è, ad oggi, nella memoria storica degli argentini, non l’opera che alcuni hanno visto, ma il simbolo di quelli che non la poterono vedere.