Bucchino: “Dopo i tagli alla rete consolare primaria devastati anche gli uffici di seconda categoria”

“Sono molti quelli che nelle nostre comunità, nel mondo associativo, tra i parlamentari e nei COMITES e nel CGIE stanno giustamente protestando per i tagli agli interventi per la lingua e cultura, per l’assistenza, per l’informazione e per la rete consolare. Pochi si sono accorti, però, che il taglio più forte – ha dichiarato l’on. Gino Bucchino presentando una sua interrogazione sull’argomento – ha riguardato il sostegno degli uffici consolari di seconda categoria, e in particolare dell’attività dei vice consoli onorari.
Si è passati, infatti, da un finanziamento di un milione e settecento mila euro previsto nel bilancio del 2009 a 935.000 mila euro per il 2010, con un abbattimento del 45%. E non sappiamo ancora che cosa ci porta marzo per il 2011. Nel mio Canada, ad esempio, – ha proseguito l’on. Bucchino – si è passati da circa 140.000 euro, già insufficienti, a meno di 50.000, con una riduzione del 65%. Bene hanno fatto i vice consoli onorari di questo Paese, per fare un’opportuna sollecitazione e per tutelare la loro stessa dignità personale, ad evocare le loro dimissioni in blocco, motivate dall’esigenza di non abbandonare attività insostituibili per i nostri connazionali o addirittura dal disagio di vedersi accollare spese inerenti all’attività che svolgono gratuitamente.
Spero sia chiaro – ha continuato Bucchino – che stiamo parlando di sostegno alle spese vive (fitto, telefono, cancelleria, personale, ecc.) degli uffici onorari, non di retribuzioni ai detentori di tali uffici, in quanto la carica è gratuita e non comporta alcun guadagno per chi la esercita.
In Paesi nei quali spesso il consolato più vicino dista centinaia di chilometri e talvolta migliaia, come in Canada, queste strutture sono l’unico volto dello Stato italiano che compare, l’unica sponda per i nostri connazionali che devono risolvere qualche problema personale o familiare.
La sopravvivenza e l’efficienza di tali strutture sono tanto più necessarie oggi in quanto siamo in presenza dell’inesorabile avanzare del cosiddetto “piano di razionalizzazione” della rete consolare che rende ancora più sfilacciata la rete dei servizi destinati alle nostre comunità.
Per questo – ha concluso l’on. Bucchino – ho presentato assieme ai colleghi Fedi, Garavini e Porta un’interrogazione al Governo affinché predisponga un’adeguata reintegrazione dei fondi previsti per gli uffici consolari di seconda categoria, in modo che siano salvaguardati almeno i livelli di servizio consolidati nel tempo. Per il bene delle nostre comunità più marginali ma anche per l’immagine dell’Italia di fronte ai suoi interlocutori internazionali”.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Bucchino Gino
Porta Fabio, Fedi Marco, Garavini Laura

Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/12/2010

Ministero destinatario:
• MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
per sapere / premesso che

– nella rete diplomatico-consolare di cui il nostro Paese si serve per le sue funzioni di rappresentanza e di servizio a beneficio delle comunità italiane all’estero, un contributo di indiscussa utilità è stato dato per lungo tempo dagli uffici consolari di II categoria retti gratuitamente da persone prescelte a titolo onorario;

– i titolari degli uffici di II categoria, in base all’art. 72 del DPR 18/1969, che rispondono direttamente delle spese sostenute, ricevono dal MAE il rimborso per le spese postali, telegrafiche e telefoniche e contributi per le spese di ufficio e di rappresentanza, tramite la missione diplomatica e gli uffici di I categoria cui rendono i conti;

– il lavoro di tali collaboratori nel tempo si è rivelato prezioso per rispondere alle esigenze delle nostre comunità, in particolare per quelle insediate a notevole distanza dai centri maggiori, e per integrare il servizio degli stessi consolati, oberati da funzioni che si sono moltiplicate nel tempo senza un adeguato supporto organizzativo e di personale;

– la presenza e l’operatività degli uffici di II categoria sono divenute oggi ancora più necessarie a seguito del cosiddetto “piano di razionalizzazione” dei consolati, che sta portanto all’abolizione di diecine di strutture e all’accorpamento di esse in consolati la cui distanza e la cui efficienza non sempre consentono di rispondere efficacemente alle esigenze più dirette dei nostri connazionali,

– nel bilancio del MAE i contributi per gli uffici di seconda categoria previsti nel capitolo 1280 per l’anno 2009 sono stati di 1,7 milioni di euro, mentre per il 2010 sono precipitati a 935.000 euro, con una flessione del 45%;

– in una realtà come il Canada, in cui esistono comunità situate rispetto al consolato di riferimento ad una distanza che va da cento a oltre mille chilometri, il contributo per gli uffici di II categoria è passato da circa 140.000 euro annui a meno di 50.000, con una decurtazione di oltre il 65%, con la conseguenza di indurre tutti i vice consoli onorari del Canada ad evocare compostamente la necessità delle loro dimissioni dall’incarico, nel caso che esso non possa essere più svolto in modo dignitoso o comporti l’assunzione di oneri finanziari per le mere spese di funzionamento a carico degli stessi titolari che già offrono la loro opera a titolo gratuito;

– questi livelli di finanziamento mettono in discussione non solo la dimensione e la qualità del servizio, ma in molti casi la stessa possibilità di conservare un benché minimo riferimento logistico per i nostri connazionali;

– le soluzioni alternative, alle quali si pensa in conseguenza di una così drastica riduzione di fondi (appuntamenti in luoghi esterni, contribuzione diretta degli utenti alle spese, ecc), sarebbero non solo lesive dei diritti dei richiedenti, ma contrarie alle disposizioni di contabilità pubblica e lesive dell’immagine del nostro Paese nei confronti degli interlocutori internazionali;

se non intenda disporre per l’anno 2011 una sostanziale reintegrazione dei fondi previsti come contributo agli uffici consolari di II categoria, in modo da raggiungere gli standard della spesa media degli ultimi anni e garantire in tal modo il livello e la qualità dei servizi consolidati nel tempo.

Bucchino Gino, Porta Fabio, Fedi Marco, Garavini Laura

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