Si è concluso a Genova il XXX Congresso Nazionale Forense

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA

Si è concluso a Genova il XXX Congresso Nazionale Forense che ha visto la presenza di oltre duemila colleghi tra Delegati e congressisti. L’Assemblea dei Delegati ha ribadito che debbono restare ferme le insuperabili, legittime e fondamentali contestazioni che l’Avvocatura italiana ha mosso nei confronti di una “POLITICA” che continua ad escluderla reiteratamente da ogni tavolo di concertazione legislativo, espellendo la figura dell’Avvocato dal ruolo di protagonista che, viceversa, gli compete.

L’Ordine degli Avvocati di Roma – tenuto conto del patrimonio di valori dell’Avvocatura di cui è portatrice la cultura ordinistica, frutto del consenso degli iscritti – ha chiesto che la nostra categoria sia finalmente legittimata ad ottenere una netta e nitida interlocuzione con i poteri e le Istituzioni dello Stato, ed è ora che “nelle stanze dei bottoni” ed intorno ai “tavoli preparatori”, nei Gabinetti dei Ministri siedano valorosi Avvocati al posto di quei magistrati che, da anni, legiferano “sulla pelle dell’Avvocatura” ed i negativi risultati sono sotto gli occhi di tutti.

L’Ordine degli Avvocati di Roma ha, altresì, chiesto, agli organi rappresentativi dell’Avvocatura – C.N.F. ed O.U.A. – di intervenire fortemente sul Ministro della giustizia affinchè venga sospesa l’operatività legislativa della Media/Conciliazione e pretendendo, nelle more, sostanziali modifiche al testo del D.L.vo n. 28 del 2010, soprattutto nella parte in cui impone l’obbligatorietà dell’istituto e sulla mancanza della necessaria difesa tecnico-legale a difesa del cittadino.

L’Ordine di Roma ha, poi, chiesto un impegno per una rapida approvazione della tanto attesa legge di riforma dell’Ordinamento professionale, sul presupposto che l’Avvocatura sia chiamata ad intervenire efficacemente su alcuni sostanziali emendamenti dell’articolato che appaiono fondamentali per ottenere un testo che rispecchi le esigenze della categoria.

Il Ministro Alfano, presente ai lavori, ha trovato un’Avvocatura profondamente segnata dall’indifferenza della “POLITICA”, che ha reagito con una veemenza – e con talune modalità di protesta apparentemente eccessive, ma indubitabilmente comprensibili – mai vista in passato.

Lo stesso Ministro Alfano, pur difendendo le proprie discutibili scelte politiche, ha chiamato direttamente in causa i vertici di C.N.F. e O.U.A, dichiarandosi disponibile a riaprire un tavolo di confronto sui temi oggetto della legittima protesta dell’Avvocatura.

A questo punto, l’Ordine di Roma auspica che non si debba mai più giungere a siffatte situazioni di drammatico scontro con la politica, sperando che C.N.F. e O.U.A. sappiano – finalmente – trovare una costruttiva interlocuzione con la stessa che passi, però, per il rispetto da parte di quest’ultima della dignità del ruolo dell’Avvocatura.

Nel Congresso sono state presentate complessivamente 53 Mozioni, molte delle quali vertenti sulla Media/Conciliazione, altre sull’Ordinamento professionale, altre ancora sulle Specializzazioni.

L’Assemblea ha approvato ALL’UNANIMITA’ E PER ACCLAMAZIONE un’unica mozione sulla Media/Conciliazione – frutto della fusione (operata dalla Commissione mozioni, che ha lavorato sino all’alba e nella quale era presente una valorosa rappresentante dell’Ordine di Roma) di tutte quelle presentate – che si allega.

Tale mozione, nel suo dispositivo, presenta degli evidenti punti di contatto con la deliberazione che il Consiglio dell’Ordine di Roma ha approvato nell’Adunanza del 22 aprile scorso (com’è agevole riscontrare dal secondo allegato).

L’Assemblea, poi, ha approvato tutta una serie di mozioni, talune peraltro contrastanti tra loro, relative alle Specializzazioni: con l’ultima, dopo ampia discussione tra i Delegati, si è chiesto al C.N.F. – al quale allo stato spetta la potestà regolamentare – di revocare il Regolamento varato prima del Congresso, per aprire un tavolo di rivisitazione dello stesso, con tutte le componenti dell’Avvocatura, sia Istituzionali che Associative.

L’Ordine di Roma – che è e resta il più numeroso d’Italia – GARANTISCE ai Colleghi che da parte dell’Istituzione vi sarà un costante impegno a vigilare, e se del caso ad intervenire, sia sugli organi di rappresentanza dell’Avvocatura (C.N.F. e O.U.A.) sia sulla “Politica”, perché la forza dei nostri numeri possa stimolare e supportare la funzione decisionale.

Con i saluti più cari e cordiali.

Il Consigliere Segretario Il Presidente

Rodolfo Murra Antonio Conte

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Per visionare gli allegati, cliccare sui seguenti indirizzi:

http://www.ordineavvocatiroma.it/Documenti/MOZIONE MEDIA CONCILIAZIONE.pdf

http://www.ordineavvocatiroma.it/Documenti/Delibera COA di Roma sulla MEDIAZIONE del 22.4.2010.pdf

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