Il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti : “ Se questi sono argomenti per stimolare l’occupazione nel Lazio mi viene da piangere. Di fronte a tali dichiarazioni chiedo le dimissioni dell’assessore al lavoro e alle politiche sociali”
“I dati relativi alle crisi aziendali, mettono in luce un aumento del 30% di cassa integrati nel Lazio. L’assessore Mariella Zezza non fa un mea culpa e nemmeno si sogna di mostrare i dati macroeconomici reali. Quello che non dice la Zezza è però molto più importante, se aggiungiamo ai provvedimenti di tutela ordinari scattati nel 2008, quelli straordinari del 2010, avremo nel breve futuro oltre 35000 famiglie alla fame, senza ammortizzatori, senza stipendio, è questo il dato grave. È più che raddoppiata la cassa integrazione nella nostra regione, accresciuta del 100% quella straordinaria. Il Lazio non ha un piano di emergenza, l’assessore si sta arrampicando sugli specchi per dire di non avere colpa ma non è questo che ci aspettiamo da un amministratore pubblico”.
Con toni duri, Carmine Celardo, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, commenta i dati emersi dall’inchiesta dell'assessorato regionale al lavoro e alle politiche sociali guidato da Mariella Zezza. Numeri impressionanti, che denunciano una situazione al collasso per la Regione che ha affrontato 700 vertenze in soli 7 mesi, e deve combattere una disoccupazione giovanile nel Lazio al 30,6% , 5 punti in più della media nazionale.
“È una giunta quella della Polverini – dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che vive di silenzi e incertezze . Non c’era bisogno di stanziare 57 milioni per formare da zero periti, idraulici, elettricisti bastava prenderne 10000 tra i cassa integrati. Se manca un così alto numero di operai specializzati mi chiedo se quei 35000 siano tutti dirigenti, manager oppure tra loro si trovino manovali generici con la quinta elementare, se non vi siano inoccupati ai quali far fare corsi di riqualificazione di 6 mesi per riportarli nel circolo produttivo. Abbiamo il 30% dei giovani in cerca di lavoro, mi pare strano non ci siano diplomati, periti, tecnici, per soddisfare queste richieste. Spero non si coprano 100000 morti con 100 neonati. Abbiamo 35.563 famiglie che attendono risposte.”
Mariella Zezza commentando i dati che riguardano il suo assessorato conforta, promettendo interesse per le infrastrutture, ricordando il piano casa e i 15 milioni di euro stanziati dalla giunta per la stabilizzazione dei precari.
“Di quali precari stabilizzati parla la governatrice – prosegue Celardo- , di quelli sbattuti fuori dalla Gelmini, da Brunetta e da Tremonti, forse dimentica la Polverini che mangiava coda alla vaccinara e polenta con i compagni di partito, coloro che hanno messo fuori oltre 200.000 precari. Bisogna ripartire aprendo il rubinetto delle opere pubbliche, la Zezza si difende dicendo che sono arrivati al governo in un momento di crisi, non vorrei facesse come il suo leader, il Presidente Berlusconi che si lamentava di essere salito al potere nel momento della caduta delle Torri Gemelle. Questa giunta parla sperando di nuove assunzioni quando siamo nella crisi più nera, il buco di bilancio nella sanità è enorme Mi risulta che l’unico investimento sia stato quello per stanziare un bando con finanziamenti da destinare ai comuni, unicamente per lo studio di progetti atti a mettere in sicurezza le strade pericolose del Lazio. Soldi che non andranno in opere pubbliche utili ad evitare morti ma solo per studiare prospetti. Se queste sono i programmi della giunta Polverini relativi alle nuove infrastrutture chiedo immediatamente le dimissioni della Governatrice. Se tali sono gli argomenti per stimolare l’occupazione nel Lazio mi viene da piangere Mi piacerebbe sapere dall’assessore su quanti posti di lavoro possiamo contare e quando partiranno le opere pubbliche. Ci dicessero –quando cominceranno – chiosa il viceresponsabile laziale dell’Italia dei Diritti – per ora quello che abbiamo sono solo chiacchiere. Di fronte a tali dichiarazioni chiedo le dimissioni della Zezza”.