Sono con te Sono Mia la Giornata

A forza di parlare e sentir parlare di Vieni via con me, stavo perdendomi qualcuno che dice Io sto con te. E’ un film uscito il 19 novembre 2010 per la regia di Guido Chiesa, classe 1959 che finiti gli studi universitari a Torino, si trasferisce negli Usa nel 1983, per dedicarsi all’arte della descrizione cinematografica musicale e giornalistica. Al 1994 conta la partecipazione a 17 festival internazionali e vince premi con i suoi film e cortometraggi, ne cito alcuni: Il caso Martello, Babylon: la paura è la migliore amica dell’uomo, Non mi basta mai, Il partigiano Johnny, Alice è in Paradiso, Lavorare con lentezza – Radio Alice 100.6 MHz. Questo film, vincente come gli altri, ha soggetto e sceneggiatura , ” frutto di una collaborazione con il collettivo di scrittori Wu Ming“. Leggendo un articolo su Megachip due, ho appreso di quest’ultimo Io sto con te: La storia di una ragazza vissuta nella Galilea di duemila anni fa: Maria di Nazareth. Grazie a lei, con la nascita del figlio Gesù, si inaugura un nuovo corso nella storia dell’uomo. Le domande sollevate sono più che mai all’ordine del giorno e riguardano il nascere, il crescere, l’educare i figli, il ruolo della donna nella società, il senso della parola amore, in una prospettiva squisitamente femminile. Maria è la donna capace di seguire il proprio istinto, esaltato dalla condizione di madre, in un sano equilibrio con la razionalità, anche a costo di sottrarsi alla legge e alla società, come farà poi il figlio. In questo, secondo gli autori, sta la sua modernità. Nel proprio percorso, Maria è sostenuta dalla presenza discreta di Giuseppe, il patriarca “che si fa da parte” o, come vuole l’etimologia del suo nome, “aggiunge”, rinunciando al primato maschile.”
Una grande storia d’Amore dunque. E come potrebbe essere altrimenti, non provare amore , per chi ci ha dato la vita e con un atto altrettanto d’amore?Il 25 novembre è stata indetta la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nel 1960, il 25 novembre, Le sorelle Mirabal, attiviste politiche dominicane, vengono assassinate per ordine di Rafael Leonidas Trujillo: Gli uomini non cambiano.


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Il 25 novembre del 2002, il Presidente statunitense George W. Bush converte in legge l’Homeland Security Act, che detto in italiano, con qualche aggiunta, sta a significare, anche: “legislazione istitutiva del nuovo Dipartimento per l’Homeland Security (sicurezza del paese) firmata dal presidente Bush il 25 Novembre, includeva una misura che salvaguarda un gruppo ristretto di case farmaceutiche dalla responsabilità dei danni provocati ai bambini a causa del thimerosal, un conservante a base di mercurio presente nei vaccini. La clausola è stata aggiunta appena prima della votazione e pochi nel Senato ne erano consapevoli… Chi ne trae maggior beneficio è la Eli Lilly & Company, la creatrice del thimerosal. Dal 1990 al 2002, la Lilly diede contributi politici che ammontarono a quasi 6 milioni di dollari – di cui quasi un quarto furono spese per le elezioni di metà novembre – ed ha dei legami importanti con l’Amministrazione Bush.”

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I Wu Ming nel loro articolo che parla anche di altre cose, che adesso non ho la minima voglia di affrontare, in merito al film scrivono: “L’opera, invece, ci ha sorpreso in positivo. Certo, ci sono dei punti critici (di cui vorremmo discutere con voi), alcuni passaggi rischiano di idealizzare la figura materna, ma Io sono con te tocca con sensibilità tutti i temi su cui stiamo dibattendo ultimamente: – la donna come fondatrice di una genitorialità liberante e non apprensiva; – la donna come portatrice non solo della propria differenza ma di un universale; – l’universale come rottura della Legge che fonda ogni divisione: puri e impuri, ebrei e gentili, liberi e schiavi, donne e uomini, adulti e bambini etc. – la messa in crisi del modello mentale del Padre Severo; – l’affermarsi di una figura di padre disposto ad apprendere dalle relazioni e interrompere la coazione a ripetere. A costo di sembrare patetici: questo film merita di sopravvivere nelle sale, di resistere all’urto del primo week-end di programmazione e, magari, di conquistare qualche schermo in più. Chi può vada a vederlo, perché la prossima settimana vorremmo parlarne in modo approfondito, insieme.”

Il film quindi è distribuito nelle sale italiane, come quello della violenza in ogni Paese, e visibile senza pagare alcun biglietto e appartenenza a classe sociale o Casa cinematografica. Ne vogliamo parlare e servirà a qualcosa? Non ho da offrirvi un ‘Anteprima, lascio alla vostra immaginazione ed esperienza ogni commento di chi ha che fare con questo Tema, a casa propria e altrui e fuori.

Io… sono mia? Si ma senza sferruzzare per una vita, che diventa un’ ossessione…per questa mia…


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Ritengo che ogni creatura umana debba emanciparsi e imparare a difendersi, autonomamente, imparando a non cercare nessuna protezione, se non l’amore a partire da sè, per riceverlo e darlo. Scrivevo e registravo la cronaca di un 25 novembre 2008:” Le storie-notizie che seguono, le ho lette e trascritte a 24 finito, consumate in un giorno, in Italia. Il 25 novembre è dedicato a certe meravigliose farfalle , come le sorelle Mirabal: a quelle che sono morte e a quelle vive.”

Non chiedetemi perchè non “siamo” pubblicate e note ma solo cifre, per essere in testa alle classifiche di femminicidi e violenze , nè venitemi a dire qual’è il Posto Giusto per una donna e La Giornata per dire e denunciare. Aggiungo oggi, per il 25 novembre 2010, per tutte le nostre figlie e figli morti di stato.

E ancora non la sai tutta la cattiveria del mondo…

Doriana Goracci

Morire di Stato
Salutare un figlio. Rivederlo morto.
E’ il dramma di Maria Ciuffi madre di Marcello Lonzi, ucciso nel carcere Le Sughere di Livorno l’11 Luglio 2003.
E’ il dramma di Patrizia, madre di Federico Aldovrandi, ucciso da quattro poliziotti durante un fermo.
E’ il dramma di Ornella madre di Niki Aprile Gatti, morto nel carcere di Sollicciano (Firenze).
E’ il dramma di Maria, madre di Manuel Eliantonio, morto nel carcere di Marassi a 22 anni.
E’ il dramma della mamma di Stefano Cucchi, morto in carcere a Roma dopo un arresto per pochi grammi di droga.
Uno stato che sottrae un figlio e lo restituisce morto, negando ogni possibilità di avvicinarlo, di esercitare il diritto di ogni madre di constatare la salute e le condizioni del proprio figlio, anche di chi si trovi in carcere.
In ricordo di Renato, accoltellato per odio e intolleranza nel 2006, scrissero le Madri per Roma Città Aperta…”
Era la Manifestazione Nazionale del 16 Gennaio a Livorno con i familiari delle vittime dello Stato.

Anna 1204991294 Sono con te Sono Mia la Giornata

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