Una discarica sotto l’Expo 2015

Autore La Redazione

Quinta Parte

Ancora un ostacolo sul lungo e tortuoso cammino che dovrebbe portare alla realizzazione dell’Expo 2015. Non bastavano i ritardi infrastrutturali, i disguidi per la gestione sorti tra Letizia Moratti, sindaco di Milano e Commissario straordinario del governo per la manifestazione, e il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, ma anche l’ombra della ‘ndrangheta, che sta mettendo in allarme tutte le istituzioni interessate, ora si sono aggiunte le irregolarità sui territori destinati ad ospitare parte delle strutture dell’Expo. Alcuni giorni fa, la procura di Milano ha sequestrato nel capoluogo lombardo un’area di 300 mila metri quadrati per anomalie nelle bonifiche autorizzate dal Comune e per la presenza di metalli tossici e diossina. La superficie, che si trova in zona Bisceglie, era stata recentemente indicata dall'amministrazione comunale per ospitare un progetto di riqualificazione in vista dell'Expo. Se non fossero intervenute le forze dell’ordine, coordinate dal pubblico ministero Paola Pirotta e non avessero messo i sigilli all'area incriminata – aprendo un fascicolo dove si ipotizzano i reati di avvelenamento di acqua, omessa bonifica e gestione di discarica a carico di una decina di indagati – sarebbero stati realizzati 2600 alloggi, un centro per giovani e anziani, una struttura sanitaria per disabili, un centro polisportivo. Insomma, un vero e proprio “paradiso sull’immondizia”, come lo hanno definito gli stessi inquirenti. È facile immaginare quali sarebbero stati non soltanto i danni ambientali ma anche le tragiche conseguenze per la salute dei futuri abitanti della zona.
L’autorizzazione alla bonifica dell’area era stata concessa alle società Antica Pia Marcia (gruppo Bellavista Caltagirone) e Torri Parchi di Bisceglie poi diventata Residenze di Bisceglie (gruppo Mangiarotti). I lavori dovevano essere effettuati dalle aziende Mspa e Arcadis srl che in realtà, secondo la procura, non hanno mai fatto nessuna vera operazione di risanamento ma solo attività di copertura delle materie tossiche. La loro giustificazione è che i costi di una pulizia approfondita superano i valori immobiliari del sito (165 milioni di euro, 700 euro al metro quadro, a fronte di una stima del territorio pari a 120 euro al metro quadro).
Anche se la società che si occupa direttamente dell’Expo non è in alcun modo coinvolta nell’inchiesta, ci si chiede come mai non siano state fatte opportune verifiche sullo stato della bonifica del territorio, prima di annunciare – come ha fatto a metà ottobre l'assessore all'urbanistica, Carlo Jasseroli – che sull’ex discarica sarebbe sorto il parco delle vie delle acque in vista dell'Expo 2015, spacciandola anche come “un’operazione brillante”, “un nuovo modo di costruire” che dai rifiuti fa emergere il verde. Peccato che, per il momento, siano riemersi soltanto metalli tossici e diossina.
È assurdo pensare che i lavori di costruzione siano cominciati senza che vi fosse “alcun certificato di collaudo di bonifica neanche parziale”, come si legge nel provvedimento con il quale il gip milanese, Cristina Di Censo, ha convalidato il sequestro d'urgenza dell’ex cava di Geregnano. Ancora una volta è stata la società civile a sopperire alle inefficienze della pubblica amministrazione, dato che i cittadini, organizzati in comitati locali, hanno raccolto informazioni e dati per denunciare questo cortocircuito tra profitto privato e salute pubblica.
Appoggiati da Legambiente Milano ovest e Italia Nostra, hanno condotto una vera analisi di rischio, con tanto di documentazione, che, attraverso un esposto consegnato alla magistratura, ha portato al sequestro dell’area a Bisceglie.
Per la prossima puntata di questa intricata storia, che non accenna a diventare chiara, dobbiamo aspettare martedì prossimo quando – si spera – l’assemblea generale del Bie (Bureau of International Expositions) darà il via libera alle grandi opere dell’Expo. Noi vi racconteremo quello che è giusto sapere su uno dei più grandi “affari” italiani.

di Annalisa Lospinuso

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