Il direttore editoriale, Daniele Quinzi, ci porta nel dietro le quinte del free-magazine patinato più conosciuto d’Italia
Pocket è il primo free magazine patinato d’Italia. Nato a Roma nel 1987, negli ultimi anni è cresciuto nel resto d'Italia in maniera esponenziale sotto la direzione di Daniele Quinzi. Ad oggi è presente con nove edizioni: tre a Roma, e poi ancora a Padova, Venezia, Treviso, Napoli, Salerno e Pescara. Il 24 novembre verrà battezzata l'attesa edizione di Milano: Milano Pocket. In copertina ci sarà Nina Moric, all'interno, tra i vari servizi, un'intervista al Ministro Frattini e una con Enrico Mentana: “In più rispetto alle altre free press – spiega il direttore Quinzi – Pocket ha una caratteristica semplice: non è una free press. Nel senso che il nostro giornale, come ci piace chiamarlo, è un free magazine. Con determinazione abbiamo voluto rivoltare l'accezione di gratuito come sinonimo di prodotto di serie b, di secondo piano. Pocket è un mensile su carta patinata che non ha nulla da invidiare alle più “blasonate” riviste in edicola. Gratuito significa solo un modo di distribuire, non una scusa per editare un prodotto scadente, con notizie riciclate, o semplici dispacci di agenzia”.
Ogni mese il giornale distribisce oltre 400.000 copie destinate a due fasce di lettori ben delineate: 20-35 anni e 35-60 anni appartenenti ad un ambiente culturale e sociale medio alto: “Il nostro lettore tipo – prosegue Quinzi – è una persona curiosa, attenta e soprattutto amante del piacere di leggere e informarsi senza ‘la puzza sotto il naso’. Pocket è un mensile dal leggere, non da sfogliare. Al suo interno, in maniera calibrata, alterniamo sacro e profano: interviste ai protagonisti della politica e del giornalismo con copertine alle più belle donne dello spettacolo, reportage fotografici leggeri e irriverenti con inchieste giornalistiche esclusive”.
Come accade su Roma con Alemanno, anche su Milano il sindaco Moratti ha accettato dal primo numero di aprire il magazine con la sua rubrica, contribuendo a fornire una sorta di “benedizione mediatica” nel capoluogo lombardo: “Milano – puntualizza il direttore – è la nostra decima edizione in Italia. Abbiamo preferito acquisire la dovuta esperienza editoriale, pubblicitaria e distributiva prima di presentarci nella città culla dell'editoria. Siamo consapevoli che oggi, Milano Pocket, è pronto per combattere alla pari con tutti i prodotti che il mercato offre. E poi, come si dice: tempo al tempo”.
Ogni mese le pagine di Pocket ospitano interviste prestigiose e mai schierate, interventi che puntualmente vengono ribattuti da tutte le agenzie e dai quotidiani. Si tratta esclusivamente di personaggi di primo piano della politica, del giornalismo e dell'imprenditoria. Qualche nome? Berlusconi, Casini, Letta, Fassino, Veltroni, Bonaiuti, Schifani, Pansa, Vespa, Travaglio, Padellaro… tutte personalità che hanno scelto Pocket propio perchè è un mezzo atipico, letto fuori dai soliti schemi istituzionali: anche e soprattutto da un pubblico di giovani.
Le copertine sono scattate tutte da Roberto Rocco a celebrities del mondo dello spettacolo italiano.
Pocket non accede ai finanziamenti pubblici per l' editoria, la pubblicità è per tale ragione l'anima del progetto. Ed è con la pubblicità che arrivano a fatturare complessivamente 2,5 milioni di euro. Con Milano puntano, dopo il primo anno, a raggiungere i 3 milioni: “Siamo stati toccati, come tutti, dalla crisi sistemica del paese. Fortunatamente non ci siamo fatti intimidire e abbiamo proseguito la nostra avventura senza lesinare sulle copie e sulla qualità del nostro prodotto. La nicchia di mercato a cui si rivolge pubblicitariamente Pocket è solida e florida. La conferma del fatto che investire su un prodotto in maniera coerente con il target di riferimento alla fine paga sempre è, evidentemente, l'apertura dell'edizione di Milano”.
La redazione centrale di Roma è composta in tutto da una quindicina di elementi (33 anni la media di età) tra grafici, giornalisti, fotografi, commerciali e collaboratori. Nelle altre città sono presenti delle micro redazioni che gestiscono la rubrica di eventi fotografici che differisce in ogni edizione e la parte commerciale. In tutta Italia si arriva a circa 40 collaboratori.
La veste grafica, la qualità cartacea e il formato sono altri punti di forza del giornale; come in ogni edizione, anche a Milano sarà presente la sezione Pocket Party con gli eventi, le serate, gli aperitivi più riusciti. In tutte le edizioni sono presenti anche il “Pizzi Party di Umberto Pizzi” (è uscito in questi giorni il suo libro fotografico con Dagospia), la rubrica di Daniela Santanchè (“Convivere”) e il “facetoface” di Lorenzo Kamel.
Sicuramente Pocket rappresenta una realtà unica in Italia, con una linea editoriale che è un ibrido fra Panorama, Vanity Fair, Capital, Gq. Non resta che vedere come reagirà la piazza di Milano: ad maiora!