Due milioni di euro sequestrati al boss Antonino Castorina

La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha sequestrato beni per un valore complessivo di due milioni di euro, capitale riconducibile al boss Antonino Castorina, esponente nella zona di Santa Venerina del clan Santapaola-Ercolano appartenente a Cosa nostra. Il cinquantasettenne era stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito delle operazioni “Ciclope” (1996) e “Dafne” (1997) e condannato a 11 anni e due mesi dalla Corte d’Appello della città etnea, con una sentenza divenuta irrevocabile nel 2002. Nonostante questo le sue attività illecite rimasero attive: a occuparsene fu infatti il figlio Filippo, arrestato nel 2001 e rilasciato tre anni dopo.

Il sequestro, disposto dal Tribunale catanese, è scaturito dalle indagini della Dia che hanno accertato forti profili sperequativi tra i redditi dichiarati da Castorina e il patrimonio posseduto, riconducile ad attività illegali connesse a un prolungato rapporto di affiliazione mafiosa. Durante l’operazione sono stati sequestrati 2500 metri quadri di terreni; una villa con piscina; quattro automezzi e un’impresa individuale di impianti idraulici. Le indagini hanno inoltre evidenziato che Antonino Castorina possedeva quote societarie di una cooperativa che opera nel settore della gestione del servizio di autorimessa, oltre a rapporti bancari e postali dislocati su tutto il territorio nazionale. A questo elenco vanno infine aggiunti i beni in suo possesso ma che risultavano essere stati intestati, in maniera fittizia, ai suoi familiari.

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