Dialogo a Ginevra. Il lavori del convegno cristiano-islamico sul tema “Trasformare le comunità” sono stati aperti dal principe Ghazi bin Mihammad bin Talal e dal vescovo luterano Anders Wejryd
(Roma/Ginevra, NEV, 3.11.2010) – “I leader cristiani e musulmani dovrebbero ovunque impegnarsi per difendere le minoranze religiose dalla violenza dei propri correligionari”. E' quanto ha affermato il principe Ghazi bin Muhammad bin Talal di Giordania nel discorso che ha aperto lo scorso 1° novembre a Ginevra i quattro giorni della consultazione cristiano islamica “Trasformare le comunità: cristiani e musulmani costruiscono un futuro comune”.
Organizzata dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) – presso la cui sede si svolge l'incontro -, dalla World Islamic Call Society (WICS), dal Royal Aal al Bayt Institute di Giordania, e dal gruppo di intellettuali musulmani “Una parola comune”, autori nel 2007 di una lettera indirizzata alle autorità cristiane confessionali ed ecumeniche per sollecitare un dialogo tra le due religioni, la consultazione vede dal 1° al 4 novembre la partecipazione di circa 60 rappresentanti di alto livello cristiani e musulmani. L'intento è di discutere di questioni comuni e di individuare possibili ambiti di cooperazione tra le due comunità religiose.
“Per entrambe le nostre tradizioni colpire le minoranze religiose che vivono tra noi è un male, una cosa assolutamente proibita e, in definitiva, un crimine contro Dio stesso, di cui si rifiuta l'amore”, ha detto Ghazi che è coordinatore del gruppo “Una parola comune” e inviato personale e consigliere speciale di re Abdullah II di Giordania.
Il secondo discorso di apertura è stato affidato all'arcivescovo luterano svedese Anders Wejryd, il quale ha sottolineato come “i due grandi comandamenti dell'amore – amare Dio e amare il prossimo – sono insegnamenti comuni delle due religioni abramitiche” e quindi un terreno su cui poter costruire insieme. Wejryd ha anche suggerito che, persone di diverse culture possono trovare ispirazione anche nella dichiarazione universale dei diritti umani, “una grande conquista dell'umanità e un esempio di buona teologia”.
All'incontro inaugurale hanno partecipato tra gli altri, portando ognuno il proprio messaggio, il segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit; il presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK), il metropolita Emmanuel di Francia; il presidente della Federazione delle chiese evangeliche svizzere (FCES), pastore Thomas Wipf, e l'imam della moschea di Ginevra, Sheik Yousef Ibram. I lavori si sono concentrati su tre temi: “Oltre maggioranza e minoranza”, “Dal conflitto alla giustizia compassionevole”, “Pensare strumenti educativi per risolvere questioni controverse”. La consultazione si concluderà domani con la presentazione in conferenza stampa del documento finale dell'incontro.