ORA BASTA!

Siamo caduti in basso. Ma in basso veramente. Non è, evidentemente, solo una nostra, pessimistica, impressione. Lo sfaldamento dei fronti politici interni ed il logorio delle alleanze sono le cause dei nostri mali e l’evidente oggettività del problema. La crisi economica, tutto considerato, c’è; ma è un comodo paravento per minimizzare il peggio. Intanto, tra i partiti, nessun escluso, non c’è la volontà per tentare, almeno, di superare questa situazione di fatto che ci preoccupa non poco. L’Europa è cambiata in un quadro globale verso il quale il nostro Paese non è riuscito a adeguarsi in tempi ragionevoli. Accanto ai problemi internazionali, sono aumentati anche quelli interni. Col tramonto della Prima Repubblica, quella di “tangentopoli”, si è tentato solo un cambiamento politico della nostra realtà nazionale che, nonostante le tante promesse, sembrerebbe destinato a naufragare. Insomma, se al posto di Berlusconi ci fosse altra figura del nostro firmamento partitico, il risultato non sarebbe stato diverso. Gli italiani hanno voluto dare fiducia alla Coalizione di Destra e noi n’abbiamo preso atto. Le promesse sembravano offrire molto. Invece, c’è stato dato poco e quel poco c’è costato troppo. Del resto, i Progressisti, che rappresentano la veccia sinistra, si sono comportati ancora peggio. Solo critiche e difficoltà nel reperire, oggi più di ieri, un leader degno di tale nome. Se l’economia nazionale non è ancora in ginocchio, lo dobbiamo proprio all’incertezza politica che l’accompagna. La crisi politica, invece, appare sempre meno controllabile. Troppe le tesi. Pochi, pochissimi i progetti per il rilancio dell’Azienda Italia. Come già avevamo scritto, continuano a mancare gli statisti di “razza”; gli altri rappresentano sempre meno le reali necessità del Paese. Anche il 2010 si avvia alla conclusione con i conti che non tornano. Troppo comodo addossare le responsabilità ai Governi precedente. Noi ancora attendiamo che il tripartito di maggioranza faccia la sua parte! Insomma, viviamo anche ora in un contesto nel quale non esiste ancora una netta differenza tra i poteri previsti dalla nostra Costituzione. Una Costituzione che, con l’aria che tira, richiederebbe alcuni aggiornamenti. Secondo il nostro punto di vista, è ora importante muoverci con cautela per evitare ogni possibile speculazione che non gioverebbe al Paese. Se, veramente, si vuole uscire dall’attuale riflusso, bisogna ritrovare la fiducia. Fiducia, per carità, non verso i politici, ma verso un sistema economico che si regga su parametri più europei che nazionali. Ciò indipendentemente da chi ci governerà. Sbagliare ora non ci consentirebbe di ritornare indietro. In passato ci hanno provato ed i risultati ci hanno portato dove siamo. In buona sintesi, è l’ora di dire basta ai compromessi che non portano a nulla ed alle alleanze tali solo in apparenza. Gli elettori, fuori e dentro i confini Nazionali, sono stufi d’essere presi là dove la schiena perde il suo riverito nome.

Giorgio Brignola

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy