Contestazione a Padova: "Dimettiti

Berlusconi in Veneto: “Subito un aiuto sostanzioso”.

L'aiuto dello Stato alle zone del Veneto alluvionate sarà ''sostanzioso e immediato''. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, giunto, insieme al ministro delle Riforme Umberto Bossi, a Monteforte D'Alpone (Verona), da dove ha iniziato il sopralluogo alle zone del Veneto colpite dal maltempo di questi giorni. Qualche fischio accompagnato dalla richiesta “soldi”, ma anche qualche timido applauso. Con loro ci sono anche il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, e il governatore del Piemonte, Roberto Cota, che ha portato la solidarietà del Nord Ovest, colpito alcuni anni fa da un evento analogo. Umberto Bossi, ministro delle Riforme e leader della Lega, garantisce con “l'amico Tremonti” sui fondi necessari per rimediare ai danni della recente alluvione in Veneto. Sindaco di Padova: parole al vento – I sindaci e gli amministratori locali delle zone alluvionate del Veneto non hanno ottenuto alcun impegno da parte del presidente del Consiglio, e del ministro delle Riforme Umberto Bossi. Lo afferma il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, al termine del vertice che si è tenuto nella sede della Provincia. “Impegni pressoché nulli, solo parole vuote. Ha parlato solo Berlusconi – riferisce – e noi no. Si è trattato soltanto di una piccola manifestazione alla quale abbiamo dovuto assistere. Non c'è una misura vera che sia stata annunciata”. Anche il rappresentante dei commercianti di Padova si dice “offeso” dal vertice con il governo per fare il punto sull'alluvione in Veneto. “Noi non abbiamo potuto dire una parola, qui c'è chi ha perso tutto. Sono offeso da quanto è successo in questa riunione”, ha detto Fernando Zilio, presidente dell'Ascom Padova, che è uscito contrariato dalla sede della Prefettura.La contestazione -Tensioni davanti alla Prefettura di Padova con un gruppo di manifestanti che ha contestato l'arrivo del premier Silvio Berlusconi e del leader leghista, Umberto Bossi. Dai dimostranti è partito un potente petardo, al quale le forze dell'ordine hanno risposto fronteggiando decisamente il corteo dei dimostranti che ora ha alzato le mani in segno di difesa. Le forze dell'ordine hanno anche rimosso uno striscione di contestazione al governo. Secondo le prime informazioni il petardo avrebbe leggermente ustionato un poliziotto. All'arrivo del premier sono partiti pesanti slogan e insulti all'indirizzo soprattutto del presidente del Consiglio. ''Mafioso, mafioso'' e ''Dimissioni, dimissioni'' sono stati alcuni degli slogan urlati dai manifestanti. Altre contestazioni si erano registrate all'esterno della prefettura di Vicenza da parte del comitato No Dal Molin. Un gruppo di contestatori fischia e indirizza al premier cori che vanno da “dimettiti” a “bunga bunga”, facendo riferimento al caso Ruby.Chiesto un fondo unico per le imprese – La Regione Veneto ha chiesto al presidente del consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e al ministro all'Economia e finanze Giulio Tremonti il ripristino straordinario del Fondo unico nazionale per le imprese per poter garantire un adeguato sostegno finanziario alle aziende venete pesantemente colpite dall'alluvione dei giorni scorsi. Lo anticipa l'assessore regionale allo sviluppo economico Marialuisa Coppola, che inoltrerà immediatamente una richiesta in tal senso. Il fondo unico per le imprese è una delle voci oggetto dei tagli previsti con la manovra economica del governo.L'agricoltura veneta è in ginocchio – A sottolineare la gravità della situazione nella Regione, devastata dalle intemperie, è il presidente della Cia Giuseppe Politi. La situazione è tragica in Veneto, ma per le campagne si registrano pesanti conseguenze anche in altre regioni come Friuli, Toscana, Calabria e Campania.”Ora il governo deve passare dalle parole ai fatti concreti. Il maltempo ha devastato un`intera regione. Ha fatto danni gravissimi in agricoltura, mettendo in ginocchio migliaia di aziende che hanno perso tutto. C`è bisogno di una risposta forte – dice Politi – e non possono essere certo i 20 milioni di euro stanziati nell`ultimo Consiglio dei ministri a fronteggiare una situazione drammatica. Serve ben altro. Occorrono risorse adeguate per venire incontro alle necessità di una popolazione duramente colpita, di un sistema imprenditoriale che ha subito conseguenze dilanianti”.Calearo: un miliardo di euro per ripartire – ''Credo che si debba perlomeno dare quella cifra che il presidente della Regione calcola in un miliardo di euro, per far ripartire questa Regione che ènella locomotiva del Paese''. Massimo Calearo, deputato vicentino del Gruppo misto ed ex presidente di Federmeccanica, chiede al governo di stanziare aiuti per la ricostruzione del Veneto, devastato dalle esondazioni dei giorni scorsi.''Sono molto felice – dice ai microfoni di Cnrmedia – che il presidente del Consiglio e anche il ministro Bossi vengano di persona a vedere quello che e' stato fatto in una settimana. E' stata ripulita' la citta' pero' adesso c'e' tutta la ricostruzione, c'e' gente che ha perso la casa, l'impresa''. Riguardo all'ipotesi di trattenere in Veneto parte dell'Irpef della regione, ''Io credo – rileva – che sia giusto che questa proposta venga messa in atto nel momento in cui lo Stato centrale non da delle risposte. Non e' nello spirito veneto di mettersi a gridare o di farsi sentire, però in questo momento bisogna trovare una soluzione. Io mi auguro che la visita di Berlusconi, possa portare domani all'interno della Finanziaria il corretto contributo per la ricostruzione del Veneto''.Sacconi: non capisco agitazione sciacalli – ''Ho visitato i luoghi e mi sono reso conto di persona dell'entita' dei danni per coloro che sono stati colpiti dalla terribile ondata di maltempo, capisco meno il nervosismo di quelli che non sono stati colpiti, come sciacalli che si agitano intorno a coloro che sono stati colpiti''. E' il commento del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, alle minacce di non pagare le tasse in Veneto a seguito della alluvione dei giorni scorsi. Sacconi, che ha parlato a margine di una conferenza allo Iulm, ha spiegato che ''il governo è stato presente fin dalle prime ore'' e che ''la dichiarazione di stato di emergenza e la prima messa a disposizione di 20 milioni di euro e' quello che si fa sempre in questi casi''. ''Siamo assolutamente nel percorso – ha affermato il ministro – un percorso rapido che deve condurre a riconoscere il risarcimento di tutti i danni ricevuti''. Secondo Sacconi infine ''non c'e' nessuna ragione, almeno fino a questo momento, per temere che lo Stato non sia solerte o capace di ristorare tutto il danno ricevuto anche se nessuno potra' cancellare evidentemente il segno di quella violenza della natura''.Il Pd: le passerelle non bastano – Forti critiche arrivano però dal Pd. Debora Serracchiani, europarlamentare, fa notare che “il Veneto sommerso dall'acqua merita qualcosa di più delle chiacchiere e delle passerelle, a cui ci ha ormai abituato questo governo. Nonostante i ripetuti allarmi lanciati dalle imprese, una delle aree più produttive del Paese risulta letteralmente abbandonata dall'esecutivo, mentre la Lega alla guida della Regione Veneto balbetta, incapace di dare risposte concrete”. “L`idea del governo di andare a visitare le zone alluvionate dopo il giro compiuto ieri da Enrico Letta e la decisione del presidente della Repubblica di recarsi in quei luoghi, è offensiva. Si tratta – afferma Zoggia – di una scelta non sentita, originata da questioni mediatiche e non da interesse reale verso le condizioni dei veneti. Soprattutto dalla preoccupazione di coprire Zaia, che non aveva trovato il tempo di andare a Vicenza in questi giorni”. “Se si cercano motivi per mandare a casa il governo – prosegue l'esponente Pd – in Veneto ne abbiamo una quantità infinita”.Il maltempo non sembra dare tregua – Pioggia in pianura e nevicate sopra i 900-1.000 metri in montagna: questa l'immagine del Veneto nel giorno del sopralluogo del premier Silvio Berlusconi e del ministro Umberto Bossi nelle zone più colpite dal maltempo della scorsa settimana. La pioggia però non pare destare particolari problemi perché è a tratti e con quantitativi ridotti. Anche in montagna le nevicate sono definite 'deboli'; dalla notte a Cortina sono caduti 4 centimetri di neve fresca, 10 ad Arabba, 1-2 sull'altopiano di Asiago. Sopra i 1.500 metri i quantitativi di neve fresca raggiungono i 10-20 centimetri. I centri meteo dell'Arpa regionale prevedono un progressivo miglioramento in Veneto a partire da giovedì.

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