Gnocca marocchina spacciata per nipote di Mubarak!
Silvio: “…danni all’Italia se lascio. Tradirei la fiducia dei miei eletti…”.
Perché, se resti il Paese ne trae beneficio?
Parliamo di gnocca. Anch’io ricordo che certi sindaci hanno fatto elevare contravvenzioni a quelli che s’accompagnano con prostitute; altri sono in galera per avere avuto rapporti con minorenni essendo loro maggiorenni! Ma tutto questo nel caso di Silvio è sistematicamente ignorato! In più, questo governo di squallidi immorali e arrivisti, padroni, ahimè, dello Stato, e non capisco perché il popolo non si ribella al sistema ormai in atto da 60 e più anni, ha finalmente legiferato… in favore del popolo? Noooo! Contro le mignotte da strada, le povere donne che rabbrividiscono al freddo o sudano per troppo caldo spesso solo per potere sopravvivere. E allora? Allora il “Governo del -malaf-fare ha sancito che le mignotte per strada non ci devono stare, però possono pernottare a palazzo Grazioli, in aereo di Stato, in Sardegna e negli alberghi dove pernottano parlamentari di questa destra, in altri, divisi, stazioneranno i culattoni amati dai progressisti, ma questi possono ancora operare in strada perché potranno dimostrare, se necessario, d’essere dotati della virtù meno apparente. Insomma, purché non si vedano in giro mignotte va tutto bene, e così, adesso, i cattolici possono invitare Silvio al loro congresso sulla famiglia per poi votarlo come nascosti assertori del bunga bunga extra casalingo o con casalingue altrui prese in prestito, inoltre saranno anche tranquilli e contenti frequentatori dell’Unione Dei Casini di Centro e del Partito Dei ladri.
Ma c’è di più, come già ho scritto tempo addietro, nel Governo del malaffare e del malfare si sono votati il diritto del vitalizio a vita che i parlamentari riscuotono già dopo un breve periodo di permanenza in Parlamento. Presenti 525 votanti, 22 favorevoli alla cancellazione del vitalizio ai parlamentari, 498 contrari e 5 astenuti che sono quelli che più rompono i coglioni a chiunque abbia un minimo di logica!
Ma occupiamoci del nostro Silvio e della vicenda “Rubacuori”.
E DIMMI DIMMI MIO SIGNORE DIMMI CHI T’INFORMO’ DELL’ARRESTO DI RUBACUORI, E DA QUANDO UN POLITICO REGIONALE, ANCHE SE AVVENENTE E CON STORIELLE A CARICO CHE MI AUGURO NON COLPISCANO MAI MIEI FAMILIARI, SI METTE A FAR DA TUTORE AD UNA PUTTANELLA QUALSIASI ABBANDONANDOLA AL SUO DESTINO DI ZOCCOLA SUBITO DOPO AVERLA TRATTA DALLA QUESTURA DOV’ERA IN STATO DI FERMO!
E VISTO CHE SEI, COSI’ AFFERMI, UN MECENATE CHE SI COMMUOVE PER IL BISOGNO ALTRUI, NEI GIORNI PROSSIMI IN TANTI TI SCRIVEREMO PER RICHIESTA D’ASSISTENZA PER CASI UMANI MERITEVOLI DI UN’AUTOVETTURA E TRENTAMILA O PIÙ EURO. SAI… CI SONO OPERAI CHE ABITANO SUI TETTI E CON TANTI FIGLI A CARICO! PERCIÒ TU, MECENATE, LI AIUTERAI TUTTI…
M. R. B., in arte Veronica Lario, fu concreta ed esplicita: “Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione… Dobbiamo subirla, e ci fa soffrire… SILVIO E' UN UOMO MALATO!”.
Infatti, possiamo anche tutti noi affermare che il proteiforme Silvio, corruttore e corrotto, caimano, presidente operaio, sovrintendente d’associazione tipo Caritas, ectoplasma dei tribunali, presidente del Partito dell’amore, “monnezzaro” della famiglia… pubblicamente si comporta da malato.
Qualcuno vorrà chiedersi qual è la malattia. Ebbene, non è difficile rispondere al quesito, sì tratta di malattia psichiatrica, l’ho già asserito più volte nelle mie pagine e lettere… .
Potresti sbagliare… Non conosci Silvio… Non sai cosa dici… Hai la preparazione per farti credere…… ….
Tutti leciti quesiti su un problema che non mi deve interessare, direbbero certuni, è affare privato sosterrebbero gli stessi… solo che tutto ciò mi interessa perché al soggetto in questione fu affidata la carica per rappresentarmi in Italia e all’estero.
Ebbene, considerato che non mi sento dignitosamente rappresentato per la lubrica condotta di Silvio, perché il suo pubblico comportamento lede la nazione e lo Stato, scaturisce che ho autorità e dovere all’auto difesa per il fatto d’essere cittadino di questo Paese.
Mi difendo con la penna e la cultura, con obbligo di farlo per rivendicare il Libero Pensiero da ogni imposizione, perché se non esistesse, cosa che Silvio amerebbe avvenisse con l’apporto dei suoi per lasciare imperversare le proprie televisioni mascherando l’informazione che giunge da internet, tutti saremmo resi schiavi anche per altri soggetti come l’eugenetico Bill Gates e pazzi criminali vari del Bildeberg, del Bnai Berith, dell’European Council of Jewish Communities (ECJC) che sproloquiano e scrivono apertamente di sterilizzazione di massa, d’eccidi di malati perché costosi nel curarli, di cancellazione dei palestinesi, di controllo delle economie mondiali…
Questo modo di pensare e agire è il comune sentire del mondo del capitale cui anche Silvio appartiene mostrando come gli altri snd paranoide, ma complicata da stolta vanità ed esaltazione del sé per inconsciamente contrastare la propria ipocondria non somatoforme, ma certo psichica… Ed è quello un mondo filosoficamente assai ristretto, perché nel capitalismo ogni pensiero si riduce a “brama di potenza” che vorrebbe gli Uomini succubi del sé.
Similare fase evolutiva, “quella del tutti succubi”, è già stata attraversata dalle società umane prima dell’avvento del Diritto Positivo, quando il potere assolutista regio e papale apertamente si posavano sul “volere degli dei e poi d’un dio”. In quel tempo il dispotismo fu combattuto e vinto, ma oggi il pericolo è assai più serio perché la neonata nanotecnologia può controllare le masse con spese minime e massimo “rendimento” (microchip iniettabili ipodermicamente e con batterie agli ioni di litio che si ricaricano con il calore corporeo sono già stati costruiti, e sono in sperimentazione).
Ma gli eugenetici pazzi criminali, buoni loro per il macello, perché non si annoverano tra il numero dei sacrificabili? Cosa fa loro credere d’essere investiti dell’arbitrio di decidere la sofferenza e la morte altrui? Perché si ritengono giudici, arbitri in terra del bene e del male?
Una considerazione, prima della discussione sul Silvio, desidero proporre al Lettore:
“Quando apparve il secolo dei Lumi e prese l’alea la logica della Dea Ragione, con il rotolare nella polvere di teste coronate e dissoluzione del loro mondo si creò, è evidente, una parte di società scontenta per il nuovo corso.
Come reagì quella società che più non aveva il potere armato? Reagì con l’astuzia e con la prospettiva, avveratasi, d’allearsi con un subdolo nemico della tradizione europea che si sperava, poi, di rigettare e non se ne comprese il pericolo. Nemico che stava in attesa, e che fu accettato in massoneria già ai tempi d’Enrico VIII per contrastare con il Protestantesimo il sin da allora penoso Cattolicesimo, da non confondere con il cristianesimo. Massoneria in cui quella gente portò con sé e introdusse la bibbia, il simbolismo e la ritualità della propria cultura che era stata sconfitta dalla Caput Mundi, e che, con arroganza, ormai considerava la Bestia dell’apocalisse giovannea che doveva essere distrutta per riformare il regno di Giuda. Ecco perché in tantissimi di essi giunsero nella drammaticamente liberale Roma di quel tempo, speravano che, manovrando dall’interno, l’avrebbero distrutta! E avrebbero potuto riuscirci se non ci fosse stata strenua difesa Latina. I successivi sono pochi esempi, tra i tanti possibili, dei tentativi di destabilizzazione allora avvenuti:
”Il potere del criminale pazzo Tigellino e della prostituta Poppea che lo storico Tacito in «Annales», capitolo 61, libro X, cita e descrive come giudei. Si legga la magnifica riabilitativa monografia su Nerone scritta da Massimo Fini che pone un punto fermo alla stupida, volgare, volutamente menzognera cinematografia hollywoodiana anche in proposito di questo personaggio. Cinematografia che la chiesa gerarchica accettò, perché di comodo per il suo potere temporale.
Durante l'impero, l’influenza giudaica fra i Romani divenne così preponderante che si vide anche salire al trono dei Cesari un Imperatore di quella origine, fu Settimio Severo Africano, capostipite della dinastia dei Severi.
Il grande filosofo Seneca, certamente non partecipe della congiura dei Pisoni, morì suicida per non cadere nelle mani del criminale giudeo Tigellino che fu prefetto dei vigili (non urbani), prefetto del Pretorio e maestro d’inganni. Seneca aveva denunciato il pericolo dei giudei in Roma qualificandoli «scelleratissima gente che aveva saputo diffondersi ed imporsi dappertutto. La frase di seguito riportata è sua: “Victoribus victi legem dederunt”.
Quintus Septimius Florens Tertullianus, certamente seguace del rito di Mitra, spesso fatto apparire come “montanista” si espresse con le parole: “Synagogae Judaeorum genus seminarium persecutionum”, le Sinagoghe degli Ebrei sono le fonti delle nostre persecuzioni”.
In ogni modo, tornando al soggetto del nostro discorso, gli “scontenti” rafforzarono il potere bancario, consolidarono le monete circolanti affidandole soltanto ad apparenti nuovi padroni, riproposero il signoraggio e il diritto di coniare denaro e combatterono, vincendo, il giusnaturalismo ed il sistema economico maltusiano sovvertendolo con quello promosso dagli ebrei a. smith e d. ricardo.
Le vecchie idee del XVII secolo furono sepolte allontanando l’uomo dalla natura e conducendolo verso un mondo irreale dove il “valore” dei beni primari era sostituito da convenzioni. Era stato creato e scatenato, innestandosi sul già esistente colonialismo/schiavismo, il capitalismo tanto caro al concetto di vita giudaico sionista che potrebbe permettere di controllare i popoli prima attraverso le loro necessità, e modernamente semplicemente controllando il debito pubblico delle nazioni. Nel tempo si realizzò di più, perché si fecero nascere false necessità facendo soggiacere gli uomini al miraggio d’una potenza che deriva dal mercato della finanza, allontanandoli sempre più dalla produzione di beni realmente primari: “Agricoltura, pesca, caccia”. Potenza, la finanza, che non crea nulla e che sta distruggendo il mondo in favore di pochi che aggiottano ogni possibile avere usando l’economia creata da altri, e senza volere capire che qualcosa di catastrofico inevitabilmente colpirà il genere umano con il perdurare del sinarchismo bancario.”.
Ed ecco che dal delirio di dissociazione paranoide dei capitalisti siamo arrivati a discutere d’esame psichiatrico del loro atteggiamento, della criminogenesi che li accompagna ricorrendo ai magistrali esami comportamentali che non sono quelli dell’arte della parola che non curerà mai nulla, ma, al contrario, sono analisi che si approfondiscono nella res medica.
Dunque, tra psichiatria, psicanalisi, psicologia non esiste alcun reale nesso, la prima è un esame serio, le altre sono arti d’avvelenare i popoli attraverso ogni singolo facendogli credere che qualsivoglia reato che può compiere avviene per colpa della società, e quindi degli Stati che non sanno legiferare e che perciò devono essere abbattuti.
“Qualcuno” si è però riservata la capacità, pur avendo creato le stupidaggini psicosociali… di adottare per sé un sistema in cui la politica ed il dio del proprio credo sono la stessa cosa, e che perciò ogni reato che avviene, per costoro, è quello che sì mostra essere affronto verso lo stesso dio che credono li ha designati ed eletti sopra ogni altra creatura.
Questa gente così bene ha imbastito la “faccenda” che della bibbia, spacciata e studiata come vera sapendola falsa anche nell’età, ne hanno stralciato o riscritto (Esdra) solo la Tanakh (genesi, esodo, levitico, numeri deuteronomio) adattandola alle loro esigenze e creando la torah e la mishnah basi dell’antico sogno del pangiudaismo dei tempi di Tito e precedenti di cui ho accennato negli esempi 1/4.
E poi si afferma che i “Protocolli” sono falsi. Proporrei di meditarli con tanta pazienza ed accortezza, per proporre interpretazioni il più possibile vicine alla realtà senza ricorrere a facili e inutili propagande.
Ma quel è la malattia di Silvio?
L’esame conducibile su un soggetto lontano e mai frequentato è assai difficile, e potrà costruirsi soltanto su concetti generali, ma senz’altro oggettivamente validi a patto che la motivazione d’inizio dell’analisi è giusta.
Silvio si può descrivere con aggettivazioni del tipo: “Fanciullesco, aggressivo, mendace, sovvertitore a parole d'ogni avvenimento che tenta di piegare in proprio favore. E’ capace di donare, ma anche, forse in età senile, di detestare profondamente chiunque non lo corrisponda, seppure non per lunghi periodi. Inoltre Silvio è perseguitato, cosa non da poco, dall'idea della mancata sua crescita per la bassa statura, da ciò deriva quel satirismo che lui stesso ammette affermando “… a me piacciono le donne”!
E chi non è attratto dalle donne, certo a qualcuno sono indifferenti, ma questa è un’altra storia.
In ogni modo, il problema dell’attrazione verso di loro deve essere posto nella giusta misura che è rapportata con l’età, con l’educazione, con la cultura, con il ruolo sociale svolto… in altre parole in una “misura” che non può approfittare dell’uso del ricatto per ruolo di preminenza, e che non può ammettere d’essere ricattati per comportamenti che non si vogliono far conoscere a chi ci circonda.
Per quelli che sono addentro alle segrete cose della psichiatria già sono emersi elementi sufficienti e valutabili al fine d’un indirizzo diagnostico preciso, ma è chiaro che la malattia è posta nella “quantità” di disturbo della personalità che emerge per prevalenza d’idee deliranti, o in altri casi logiche e storpiate nelle conseguenze, ma sempre esasperate e che conducono a dissociazione di tipo delirante/onirico. Infatti, comportamenti smodati reiterati lasciano pochi margini al dubbio, perché essi sono già indici di “disorganizzazione” caratteriale della personalità che non è controllata nei suoi bisogni e soddisfacimenti raggiungendo anche la propria disintegrazione proprio nelle sindromi dissociative.
1) Il fanciullismo di Silvio è facilmente analizzabile anche da parte degli sprovveduti in ars psichiatrica, spesso confusa con semplice buon senso finanche dai medici non specialisti della materia, ma non è così! Il fanciullismo di Silvio, assai verosimilmente, affonda le sue radici proprio nella mancata crescita staturale, e in una snd abbandonica che lo condusse a mascherarsi, e da adulto a svelarsi con comportamenti e sorrisi che ricordano Fernandel nell’atteggiamento (questo non era malato), e Petrarca nel pensiero quando scrive: “ Solo e pensoso i più deserti campi vo’ mesurando a passi tardi e lenti, sì c’altro schermo trovar non so che mi scampi dal manifesto accorger de le genti…”, e tutto è finalizzato a mascherare le proprie presunte o vere disgrazie. Silvio “non si vede cresciuto”, così che sempre deve strafare per considerarsi “uomo adulto”. Ed ecco che, pensiero prevalente in lui, ma inconscio, emergono intemperanze ossessive/compulsive di sofferenza che, nel tempo, sì sono accentuate con bramosia verso ogni possibile “avere” per quel fanciullismo latente di cui stiamo discutendo. Bramosia che s’auto alimenta, per verosimile azione endorfinica, d’un sentimento di potenza patologicamente alterato e supportato dal notevole patrimonio acquisito. Nonostante il considerarsi vittorioso in ogni occasione in cui riesce a celare a se stesso il suo “ritenersi uno sconfitto dalla natura”, a sé rivolge un’imperitura domanda che lo assilla: “La gente mi prende in considerazione?”. E ciò lo porta alla sua seconda comune patologica manifestazione:
2) “Tentare sempre di piacere a tutti”! Insomma, teme il pubblico ma lo cerca per sentirsi stimato. Fa cucù, gioca facendo le corna alle spalle degli altri, sorride a più non posso, cerca costantemente partners, afferma e si smentisce e, cosa assai più grave, continua a prendersi sul serio credendo in un falso se stesso che percepisce essere assai debole e viziato.
3) In questo malessere persistente ha necessità di non mostrare il fianco. Ricorre perciò a battute salaci e fuori luogo, parla in fretta, e come guitto d’avanspettacolo non lascia ad altri la parola perché teme potrebbero farlo soffrire con il loro dire.
4) In questo modo sì mostra aggressivo, ma è semplicemente un pavido che teme i giudizi della gente.
5) E per tutto questo è necessariamente mendace fino al segno di rinforzare a tal punto il suo sentimento di potenza nascondendo a se stesso la propria sofferenza intima, tentando perciò di spacciarsi, soprattutto a se stesso, come novello messia salvatore del popolo.
6) E qual è il nome del comportamento coatto che ha assunto?
Sindrome dissociativa produttiva delirante con note spiccate di satirismo da innesto.
7) E il suo satirismo, senza entrare nell’aspetto della sfera ormonale, possiamo affermare che è fenomeno che soltanto apparentemente è comportamento da “uomo forte”, come spera che gli altri credano, perché si erge su motivazioni psichiche particolari.
Il Satirismo, o Satiriasi, è oggi definito ipersessualità e si manifesta con un forte incremento dell’erotismo. E’ una frenesia a carico della sfera sessuale che compulsa il soggetto verso una continua ricerca di soddisfazione della libido, in senso freudiano, con ricerca di nuovi amanti. Ma si tratta, in realtà, di pratica che ha l’unico scopo di sgravare la personalità del malato dai suoi disturbi psichici. Dunque, è una rivalsa del sofferente ai tumulti psichici interni che sono, come già affermato, snd da innesto e non organica. Quindi, in realtà, nel caso di Silvio può non esistere una iper potenza coieundi, ma solo un voyeurismo (scopofilia) o atteggiamenti similari!
L’ipersessualità è seguita dalla riduzione o perdita dei freni inibitori, l’Io censore è vinto, questa è la malattia nella sulla sua essenza, mentre gli atteggiamenti esterni che il malato mostra, spesso anche ridicoli, sono soltanto persistenti espressioni dirette verso un tentativo di seduzione che apparentemente indica una fisiologia sessuale esagerata, ma che non sempre è vero perché spesso, per mia esperienza di studio del fenomeno, si esaurisce in un rapporto di dipendenza del fenomeno che scaturisce dall’oggetto del desiderio che resta intatto perché solo ammirato. L’ipersessualità, dunque, nel caso di Silvio potrebbe essere un fenomeno più apparente che reale, perché non esiste, a mio avviso, un’esaltata anatomofisiologia della sfera sessuale.
Perciò in Silvio, nonostante l’atteggiamento da satiro fatto credere al pubblico, la satiriasi psichica, dunque, domina tutti i comportamenti e gli spazi della sua vita di malato che rende difficile, specialmente deteriorandolo nella sfera comunicativa familiare, pubblica, affettivo/amorosa e lavorativa.
L’affettività da satirismo è, in conclusione, soltanto un continuo tentativo di realizzare rapporti sessuali, ma non per scandagliare nuove emozioni e piaceri, ma per ottenere un compiacimento psicofisico che il malato non riesce mai a conseguire proprio perché il disturbo ha natura psichica e non fisioanatomica. Di conseguenza, la sessualità diffusa di questo soggetto affetto da satirismo esprime una tensione monomaniacale di un’insoddisfazione continua che deriva da tensione psicofisica interna in certi casi monotematica, in altri soggetti multifattoriale.
Ultima considerazione che esprimo è che il trapasso continuo da un partner al successivo è da addebitarsi, secondo il malato, al proprio convincimento che il motivo dell'insoddisfazione manifestata sessualmente è legato a colpa per incapacità di corresponsione fisica del partner, e non ad una propria situazione caratteriale di disagio.
Nella praxis, per terminare un esame ancora lungo, siamo di fronte ad un soggetto incapace di critica e di giudizio per ottundimento dei freni inibitori divenendo un deviato nella società in cui vive, e inadatto a rappresentarla.
Ergo, ognuno ha diritto di difendersi da un soggetto di tal gravità mentale per i disturbi della personalità che si porta appresso.
kiriosomega