Autore Leoluca Orlando
La questione morale da anni è denunciata da Italia dei Valori ed è, adesso, esplosa in tutta la sua drammatica gravità in Sicilia, dentro le istituzioni di governo e dentro l'organo parlamentare.
Undici deputati regionali indagati per reati gravissimi e anche per mafia, un deputato arrestato in questi giorni e altri per i quali si è ipotizzata la necessità di misure cautelari; il Presidente della Regione indagato per mafia e con lui il fratello, parlamentare nazionale ed esponente di spicco dello stesso partito.
Ma non è di questi processi penali che intendo qui richiamare la pur necessaria attenzione.
Sarà la magistratura ad accertare se nei comportamenti e nelle frequentazioni degli indagati, rinviati a giudizio ed arrestati, si configurano gli estremi di reato.
Ciò che da anni Italia dei Valori denuncia in Sicilia è il sistema di clientele, scambio elettorale e frequentazioni, di giorno e in piena notte, con esponenti di spicco e boss mafiosi del precedente Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro e anche dell'attuale, Raffaele Lombardo.
Due anni fa nel corso delle elezioni per la Presidenza della Regione Siciliana, ho tenuto decine di comizi, sostenendo che Lombardo era un “Cuffaro senza cannoli”: lo stesso sistema di potere affaristico-clientelare, senza però alcuni atteggiamenti grotteschi folkloristici (espressi dai cannoli, dolci con i quali Salvatore Cuffaro aveva “festeggiato” la sua condanna per favoreggiamento di mafiosi!), atteggiamenti che caratterizzavano il suo predecessore, allora indagato e poi condannato anche in appello per reati gravissimi.
Ma ancora una volta, qui non voglio ulteriormente parlare di Cuffaro, che – travolto dalla indignazione dell'opinione pubblica e da una opposizione intransigente, in prima linea, di IdV – è stato costretto finalmente a dimettersi, né di Raffaele Lombardo, eletto nel 2008 Presidente della Regione, con il determinante sostegno di Cuffaro e, a quanto risulta allo stato attuale delle investigazioni, con i voti dei boss.
Anche Lombardo dovrebbe, a prescindere dagli esiti processuali, dimettersi.
La sen. Anna Finocchiaro – va ricordato qui – in molti comizi insieme a me e in tutti quelli da sola, ha ripetuto la mia definizione di Lombardo quale “Cuffaro senza cannoli“, giungendo ad affermare “essere Lombardo e il suo sistema di potere persino peggiore di Cuffaro e del suo sistema di potere”.
Oggi, il sistema affaristico e clientelare, lo scambio elettorale e le frequentazioni, anche notturne, di mafiosi dell'attuale Presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, appaiono confermati dalle acquisizioni in corso.
Siamo in presenza di fatti penalmente rilevanti? Di reati? Spetta ai magistrati fornire risposte definitive.
Una cosa è certa: quel sistema è eticamente e politicamente incompatibile con la permanenza in carica come Presidente di Lombardo, ed è condanna gravissima nei confronti del Partito Democratico.
Quel PD che con i suoi deputati regionali garantisce, in misura essenziale e determinante, la maggioranza e la fiducia al governo Lombardo, ed è lo stesso rappresentato in Giunta regionale da suoi esponenti e dirigenti storici “travestiti “ da tecnici, come peraltro sono “travestiti“ da tecnici tutti gli altri assessori regionali targati MPA, UDC, PdL.
Sì, il PD è determinante per la permanenza in carica del governo Lombardo insieme con PdL, UDC e MPA!
Alcuni mesi fa, dopo più di un anno dalla elezione di Lombardo e dalla fresca sconfitta della candidata alternativa Anna Finocchiaro, il Partito Democratico e la stessa Finocchiaro hanno sostenuto l’ipotesi di un “governo tecnico”, che nelle ultime settimane si è palesato come un governo di coalizione, con i partiti già indicati e senza limiti di durata e di obiettivi.
E' una autentica vergogna che il PD tradisca i suoi elettori e quelli della coalizione di centro sinistra, e dia copertura a clientele, affari, scambi di voti e frequentazioni indecenti.
I deputati Lumia, Cracolici e, purtroppo, anche Anna Finocchiaro assumono sulla stampa e in dichiarazioni ufficiali il ruolo di garanti. Garanti di che? Di quell'impresentabile sistema di potere e relazioni?
Bersani intervenga se vuole evitare che il suo partito, a partire dalla Sicilia, venga rottamato, ridotto ad essere nell'Isola una sottocorrente del sistema di potere di Lombardo.
Italia dei Valori notifica formalmente che, se non cesserà immediatamente il sostegno al governo Lombardo, a partire dalle prossime elezioni amministrative in Sicilia e anche dalle comunali di Palermo, non accetterà alcuna coalizione con il Partito Democratico.
Tradisca pure il PD – insensatamente, per logiche di inciucio – i suoi elettori che, siamo certi, sapranno punire questa impresentabile operazione.