Pur senza grandi aspettative, seguirò con molta attenzione la Conferenza nazionale della famiglia in programma da lunedì a mercoledì a Milano. Il tema interessa particolarmente l’Italia dei Valori perché tutta la nostra politica è proiettata a un maggior sostegno ai meno abbienti, all’uguaglianza sociale, a un sostegno reale a chi è in difficoltà.
Dico subito che per parlare di famiglia, in questa fase, la scelta imposta a Berlusconi, di restare alla larga dalla Conferenza, mi sembra del tutto appropriata. Non tanto per le contestazioni annunciate ma perché non basta lanciare proclami sul ruolo centrale della famiglia nella società, bisogna anche sostenere quel che si dice con l’esempio, altrimenti non si è credibili.
E qui rilevo anche una forte criticità della Conferenza. La famiglia è un patrimonio di tutti, da destra a sinistra, tutte le forze politiche, ognuna a suo modo, hanno al centro delle proprie politiche questo tema. Avere come ospiti nella quasi totalità solo esponenti del governo e della maggioranza, significa voler orientare il dibattito in una sola direzione, con il rischio inevitabile di autoassoluzione per il mancato rispetto delle promesse di sostegno alle famiglie.
Ciò nonostante l’appuntamento va seguito con estrema attenzione perché la crisi economica sta minando alle fondamenta proprio il fulcro della nostra società. Nella grande maggioranza delle famiglie, negli ultimi anni, le condizioni di vita sono peggiorate e ogni nucleo familiare vive problemi che necessitano di adeguate risposte. Penso in generale alla perdita del potere d’acquisto degli stipendi, ma anche al precario, al disoccupato, all’anziano, al malato. In ogni famiglia c’è almeno uno di questi casi e, nonostante le tante chiacchiere di chi ci governa, le risposte date in questi anni sono del tutto insufficienti.
Le politiche sociali hanno subito tagli pesantissimi e non è un caso che di questo si siano lamentati più vote i rappresentanti degli enti locali, dall’Anci alla Conferenza delle Regioni che mettono insieme tutti: sindaci e governatori sia di destra che di sinistra. E’ arrivato il momento della svolta? Non credo. Il governo è preoccupato degli scandali privati del premier e, se proprio si muove in qualche direzione, subisce il ricatto della Lega e vara l’ennesimo pacchetto sicurezza. Inutile per i cittadini, razzista perché colpisce i rom in quanto razza (e su questo è certa una bocciatura da parte dell’Unione europea) e addirittura con un involontario effetto comico perché quando punisce le prostitute straniere con il foglio di via, favorisce involontariamente la prostituzione italiana e di alto bordo. Se si aggiunge che i clienti, non sono perseguiti dalla legge (la norma nel decreto fino ieri mattina c’era, poi una manina l’ha fatta sparire) il cerchio si chiude.
Con buona pace delle famiglie in difficoltà che ormai stanno capendo che, per riavere i servizi di un tempo, c’è un solo modo: cacciare via questo governo e sostituirlo con un altro capace di far tornare a funzionale la scuola e la sanità pubblica, di trovare le risorse per i necessari sgravi fiscali e di mettere in piedi politiche di rilancio dell’economia che facciano crescere il nostro Paese e riducano la disoccupazione.
Spero di essere smentito, ma non credo che dalla Conferenza arriveranno davvero risposte concrete alle famiglie.