Se la matematica non è un’opinione, o gli alloggi del Progetto C.A.S.E. sono costati il 30% in più di quello che dichiara la Protezione Civile, o non si ritrovano i 350milioni di euro donati dall’Unione Europea e destinati al progetto.
Il 7 ottobre Bertolaso ha dichiarato in Senato che la spesa complessiva per il Progetto C.A.S.E. alla “data odierna” (con i lavori ultimati da quasi 9 mesi) é stata di circa 809milioni di euro; la stessa cifra dichiarata sul sito della Protezione Civile.
809 milioni per 4.449 alloggi, vuol dire 182mila euro per ogni unità abitativa di circa 60 mq.
Il problema é che se anche la spesa finale – milione di euro in più o milione di euro in meno – dovesse risultare di 820milioni, comunque non si capirebbe che fine hanno fatto i 350 milioni donati dall’Unione Europea per la realizzazione del Progetto C.A.S.E.
Di questi 820milioni, infatti, 700 sono stati presi dallo stanziamento statale operato sul “decreto Abruzzo” e circa 40 dai proventi delle donazioni, mentre il residuo di circa 80milioni di euro dovrebbe essere stato prelevato dai 350 donati dall’Unione Europea.
E gli altri 270milioni che fine hanno fatto?
O sono finiti altrove (ed in tal caso qualcuno dovrà dire dove) o sono serviti a coprire costi del Progetto C.A.S.E. non resi pubblici dalla Protezione Civile (ed in tal caso qualcuno dovrà dire perché); maggiori costi che in tale seconda eventualità eleverebbero la spesa per la realizzazione di ciascun alloggio di 60 mq. a circa 250mila euro.
Una somma che, messa direttamente in tasca ad ognuna delle circa 7.000 famiglie aquilane che occupano gli alloggi del Progetto C.A.S.E. ed aggiunta alle somme che lo Stato dovrà comunque erogare alle famiglie per riparare le loro abitazioni dai danni del terremoto, avrebbe reso ricca per sempre un’intera Città.
Una città che è, invece, molto più povera (e più brutta) di prima, quando oltre un miliardo di euro è stato già speso. Questo si che è stato un vero “miracolo italiano”!