di Alfio Lisi
Catania
Rimanere sconcertati come se fosse la prima volta che su you-tube appaiono filmati che rappresentano la gratuita e ‘libera’ crudeltà dell’uomo su l’uomo e dell’uomo su altri esseri viventi non basta più, anzi rischia di incentivare tali vigliacchi esibizionismi (peraltro puniti dalla legge severamente con la reclusione) . In una società dove l’”apparire costi quel che costi” ha preso già da tempo il sopravvento sulle coscienze dei giovani e dei meno giovani tali misfatti continueranno a perpetrarsi in modo più accelerato e più costante. La possibilità poi di mettere in rete a beneficio di altri alienati che ne condividono l’orrore e l’esaltazione di ogni forma di cinismo e cattiveria contro altri inermi, esseri viventi dimostra sempre più che la società rischia di marcire con il plauso diretto o indiretto di quei reality e fiction, ovvero di quell’industria miliardaria dell’intrattenimento televisivo che esalta e sprona l’aspetto più primitivo e degenerato dell’uomo in quanto specie che si pensava superato dall’evolversi della “civiltà”. Una società cosiddetta ‘civile’ dove l’analfabetismo emotivo ed etico ha preso il sopravvento su quello scolastico. Se ciò accade, se un ragazzo per esistere ha la necessità di torturare un indifeso e innocuo gattino prendendolo a calci e coinvolgendo in tale becero rito altri suoi amici per poi riprendere tutto con un cellulare e inviare il tutto sul web, questo non può non darci la misura della debolezza di una scuola inadeguata e, ovviamente, della sempre, in parte a ragione, più impreparata famiglia rispetto agli altri mezzi di comunicazione (a senso unico, questi si di massa) oggi a portata di mano di chiunque ed in ogni casa (anche a portata dei bambini di pochi anni lasciati spesso da soli al il proprio destino e senza alcuna protezione dalla diseducativa violenza delle immagini).
L’omologazione ha preso il sopravvento sull’individuo, il cinismo sull’altruismo, il nichilismo sulla coscienza, l’esibizionismo sull’essere: da una società che invece di produrre ideali e sentimenti preferisce sfornare in serie prodotti spesso inutili e deleteri (a beneficio di pochi) oltre al fatto che limitando una crescita consapevole e responsabile rischia sempre più di trasformare quelli che dovrebbero essere i cittadini del domani in macchine aliene fagocitatrici di inutili oggetti e putridi alimenti ottenendo in tal modo una costante e perseverante dipendenza.
Se riuscissimo a mettere in essere quel detto popolare “la speranza dovrebbe essere l’ultima a morire” ognuno di noi consapevolmente potrebbe, con le scelte di vita di ogni giorno, dare forma e consistenza a tale sospirata speranza trasformandola in realtà .
Alfio Lisi
Catania