Emergenza rifiuti anche in Sicilia

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Bisognerebbe dare un esempio di trasparenza cosicché nessuno possa pensare che intorno alla discarica di Bellolampo ruoti la criminalità organizzata”

Roma, 2 novembre 2010 – “A pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini”, questo il primo commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, alla notizia che a Palermo, Raisi, Bagheria e in tutti i piccoli comuni che uniscono Punta Raisi al capoluogo siciliano, da giovedì scorso è stata sospesa la raccolta dei rifiuti. Il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Piero aggiunge: “Chi paga la tassa sui rifiuti non dovrebbe trovarsi sotto casa, e per tutta la città, cumuli d’immondizia; avrebbe diritto ad una situazione ben diversa, da Paese civile e non da terzo mondo”.

I commissari straordinari, che hanno in consegna l’Amia, l’S.p.A. che ha come unico socio il Comune di Palermo e si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti della zona, sostengono che si tratti solo di un disagio momentaneo, dovuto ai guasti che hanno messo fuori uso due dei tre, trituratori della discarica di Bellolampo.

“Ci sarà sicuramente una spiegazione per questo disservizio recato ai cittadini siciliani – continua Soldà –, ma non può certo essere un’attenuante, né tantomeno una giustificazione per chi ha il compito di prevenire situazioni di emergenza di questo tipo”. E ancora: “I commissari straordinari, nominati proprio per gestire in modo consono l’Amia, dovrebbero organizzare le risorse disponibili e gestire le capacità professionali necessarie per sistemare al più presto la situazione, sempre che ne siano all’altezza. Quando si parla dei rifiuti – conclude il vicepresidente dell’Italia dei Diritti – si fanno largo sempre situazioni, per così dire, ‘estranee’ che purtroppo, soprattutto nel meridione, fanno dubitare che ci sia una gestione efficiente del settore. Sarebbe opportuno perciò, anche per questa ragione, dare un esempio di trasparenza cosicché nessuno possa pensare che situazioni ‘strane’, come quella che ruota intorno alla discarica di Bellolampo, siano collegate in qualche modo alla criminalità organizzata”.

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