Corruzione, l’Italia è peggio del Ruanda

Peggio di così ci fu solo il dato del 1997, quando il punteggio era pari a 5,03. Nella classifica mondiale della “percezione della corruzione” stilata dal network globale “Transparency International” e diffusa ieri a Berlino, l’Italia – con il suo 3,9 – ricopre il 67esimo posto, collocandosi tra il Ruanda (4 punti) e la Georgia (3,8). Gli Stati più virtuosi tra i 178 esaminati risultano essere, ex aequo, Danimarca, Nuova Zelanda e Singapore, con il 9,3 di punteggio; la maglia nera spetta invece alla Somalia, con un punteggio pari a 1,1.

Lo strumento utilizzato dal “TI” è denominato “Corruption Perceptions Index” ed è considerata la misura più credibile al mondo per misurare la corruzione nel settore pubblico: sulla determinazione del punteggio influiscono, oltre al reato di corruzione in senso stretto, tutte le questioni inerenti al malgoverno della cosa pubblica che si manifestano sia a livello nazionale ma soprattutto nei territori regionali. Ad ogni Paese viene assegnato un punteggio da zero a dieci (dove zero indica livelli indicati di corruzione e 10 bassi): si tratta di una funzione “indicativa” e non “classificatoria” in quanto restituisce la percezione della corruzione che hanno manager, imprenditori, uomini d’affari e analisti politici su un Paese, basandosi sul loro vissuto personale o sulle notizie attinte dai media. Una percezione che tuttavia può essere determinante nel momento in cui si devono individuare degli Stati nei quali investire.

La situazione dell’Italia è peggiorata rispetto sia al 2009 sia al 2008 (quando i punteggi erano rispettivamente di 4,3 e 4,8), numeri che avevano fatto collocare il Belpaese rispettivamente alla 63esima e alla 55esima posizione. La sezione italiana dell’organizzazione “Transparency International”, alla quale aderiscono oltre 90 associazioni, in una nota ha così commentato la notizia: “Si tratta di un risultato che non sorprende più di tanto, in considerazione di un anno caratterizzato dal riemergere di fatti corruttivi, o sospettati tali, a vari livello di governo e che ha visto coinvolti sia funzionari sia esponenti politici appartenenti ad ogni schieramento”.

Transparency International – Indice sulla corruzione 2010

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