In una fase di crisi economica mondiale, che ha intaccato pesantemente la già fragile economia calabrese, assistiamo, imperterriti, ad un immobilismo generale del Dipartimento regionale alle attività (im)produttive, considerato uno dei più importanti per il rilancio della nostra Regione. Nonostante l’Assessorato sia stato spogliato delle sue funzioni più importanti quali l’energia (delega mantenuta dal Presidente Scopelliti) e l’internazionalizzazione (delega affidata al giovane manager- assessore Capua) e siano stati ingaggiati nuovi dirigenti (ovviamente con il tesserino dell’ex Alleanza Nazionale in tasca – alla faccia della meritocrazia!) si registrano notevoli ritardi nelle attività e un’assenza totale di una politica industriale finalizzata a sostenere l’economia calabrese.
Le proclamate azioni di rilancio, pubblicizzate nelle solite conferenze stampa, sono le stesse avviate dalla Giunta Loiero: il Fondo di Garanzia Regionale per le pmi affidato a Fincalabra, pubblicizzato ogni 2 giorni, è stato costituito con Deliberazione di Giunta Regionale nel dicembre 2009; il Pacchetto Integrato di Agevolazioni (PIA), elaborato sulla base delle nuove direttive deliberate a febbraio 2010 ripropone –grosso modo- il Bando già emanato nel 2008 e che avuto numerose problematiche per la farraginosità delle procedure e perché il PIA è uno strumento che mal si adatta al tessuto imprenditoriale calabrese.
Il finanziamento dei Distretti industriali, è addirittura un’idea del tanto odiato Governo Prodi (legge finanziaria 2006).
Per non parlare dei commercianti che hanno presentato domanda per avviare un’attività economica poiché si attendono invano gli esiti del bando per incentivi ai sensi della legge 266/97: scaduto il 15 febbraio indicava come termine ultimo di pubblicazione della graduatoria il 15 maggio…..nel mentre, un’altra estate in attesa di iniziare una nuova attività svanita dietro le solite pastoie burocratiche.
L’agenzia delle Entrate ha recentemente comunicato che il totale dei costi amministrativi medi per impresa vale 2.029 euro l'anno per un totale di circa 2,7 miliardi di euro per le imprese con meno di 250 dipendenti.
Per la Calabria, ovviamente, la situazione è decisamente peggiore.
Le imprese e gli Enti avanzano da mesi i pagamenti ultra-ritardatari della regione Calabria, ormai sfiduciati. Insomma, siamo all’anno zero dello sviluppo economico.
Se il buon giorno si vede dal mattino…