Di Pietro e De Magistris spiati da finanziere

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Chiunque abusi della sua posizione professionale per commettere reati va punito senza ripensamenti”

Roma, 19 ottobre 2010 – Un ufficiale della Guardia di Finanza di stanza a Pavia è stato posto agli arresti domiciliari per una reiterata serie di accessi non autorizzati agli archivi informatici delle Fiamme Gialle. Lo scopo dell’azione illegale sarebbe stata quella rivendere successivamente le informazioni acquisite al giornalista di Panorama Giorgio Amadori. Soggetti spiati erano, tra gli altri, il Presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro e l’europarlamentare Luigi De Magistris.

“I metodi di contatto e le pratiche stipulate tra le controparti in questione appaiono più come proprie del dossieraggio e non come quelle naturali e fisiologiche dell’informazione, – rileva il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – pertanto bisogna stare attenti e vigilare affinchè questo stillicidio mediatico tra parti contrapposte a cui stiamo assistendo da troppo tempo, abbia una sua auspicata conclusione”.

Se gli ultimi tempi hanno trasformato il dibattito politico in una ridda di accuse e scoop sottobanco, ciò può esser motivato e causato da un’alta tolleranza sviluppata ormai nei confronti dei rei che pur di sottrarre informazioni “calde”, non si imbarazzano a percorrere strade illegali e questo non sfugge all’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro. “Chiunque abusi della sua posizione professionale per commettere reati – prosegue Soldà – infangando il nome di onesti cittadini, va punito senza ripensamento. La professionalità delle nostre forze dell’ordine è fuor di dubbio ma occorre rimanere vigili per non abbassare la guardia”.

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