PIEMONTE: GIUSTIZIA PER LE ELEZIONI !

Nei prossimi giorni il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi sul voto regionale del Piemonte dove la gente ha eletto a proprio Governatore ROBERTO COTA con circa 10.000 voti di scarto. Non è pensabile che per cavilli giuridici venga cancellato il voto popolare e torni così per discutibili sentenze una amministrazione di sinistra. Sono serenamente certo che la Magistratura opererà con correttezza, ma poiché le cose sembravano ben chiare a tutti e si vogliono ora invece ingarbugliare, conviene ricordare almeno quattro punti.

– Ammesso anche non fossero valide per difetto di presentazione due liste ammesse al voto, resta il fatto che il voto era plurimo (per le liste E per il governatore), come espressamente noto nelle istruzioni elettorali.

– Ove venisse quindi anche cancellata una lista e i voti ad essa attribuiti, questo può al limite valere per gli eletti in consiglio regionale con quella lista, ma non può valere per il voto dato al Presidente, anche perché se quei simboli (che comunque indicavano “COTA” grande così nel loro simbolo) non fossero state stampate sulla scheda, i loro elettori avrebbero votato altre liste di appoggio a Cota, ben difficilmente per la Bresso. Tra l’altro una delle due liste contestate era quella proprio dei fuoriusciti dell’ UDC ufficialmente schierati contro l’ex presidente.

– Il TAR del Piemonte sta facendo fare un conteggio costoso quanto del tutto inutile perché si sa benissimo che oltre il 90% degli elettori non vota “due volte” ma appunto solo una lista. Voler quindi ipoteticamente tener conto solo dei voti espressamente indicanti la “doppia croce” sulla scheda significa voler cancellare la volontà VERA della gente.

– Ma erano poi davvero liste non presentabili? Ma se è stato addirittura un tribunale a volerle inserire quando – prima delle elezioni – c’era già stato un ricorso sulla loro presentazione, respinto. Siamo all’assurdo: il tribunale prima inserisce le liste e ora il TAR annulla le elezioni perché erano state inserite le stesse liste? Mi sembra che stiamo rasentando l’assurdo.

– In ogni caso rifare domani le elezioni cambiando i candidati è altrettanto assurdo: per coerenza allora bisognerebbe rivoltare con gli stessi candidati, le stesse liste (tolte quelle “incriminate”) e non cambiare tutto il quadro elettorale. Intanto che i giudici ci pensano (e nell’aria c’è un nuovo rinvio) potete immaginarvi come sia condizionato l’andamento della regione in questo stato di incertezza.

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