AUTONOMIA, FISCO E FEDERALISMO

Si parla di federalismo ed è’ importante che per Verbania e la sua provincia passi alla svelta la legge regionale che concede al VCO un po’ più di autonomia, soprattutto se accompagnata da qualche risorsa in più per gestire il territorio.

Importante – anche perché sottoscritta unitariamente da maggioranza ed opposizione – ma che non potrà essere sufficiente se sia a Torino che a Roma non ci sarà un riequilibrio verso la periferia delle somme enormi che vengono prosciugare dalla pubblica amministrazione.

La questione è più generale, non tocca solo la nostra zona perché vedo troppe cose che non vanno, assurdità, sprechi, ritardi e non è questione del colore politico di chi governa, ma della “macchina” che non funziona. Esempi concreti a decine, ma il problema sostanziale è che una quota maggiore delle risorse pagate dai cittadini devono rimanere là dove vengono prodotte e, soprattutto, che per i servizi erogati lo stato paghi una quota più o meno uguale per tutti.

Questo concetto deve valere per il costo di una operazione di appendicite come di un qualsiasi servizio pubblico e chi ha sprecato risorse sia chiamato davvero ad una maggiore responsabilità per non continuare a essere a carico di chi invece si è comportato bene, magari tirando la cinghia.

Queste cose le sostengo a tutti i livelli e sono convinto che Berlusconi vorrebbe applicare questi principi ad occhi chiusi, ma la “macchina” macina anni e risorse indipendentemente da chi sta al timone. Se ogni volta però che Brunetta, Tremonti, la Gelmini o chiunque altro prova a cambiare qualcosa si trova solo e soltanto dei muri di “no”, come ne verremo fuori?

Solo con la responsabilizzazione “di base”, perché solo là dove l’amministratore pubblico è direttamente conosciuto, apprezzato o criticato dai propri cittadini che sentirà il proprio senso di responsabilità. Un Federalismo solidale e “dal basso” è l’unico modo per il cittadino di imporre un minimo di vero controllo sugli eletti. Ma chi amministra deve poi avere anche la possibilità di farlo: da più di un anno sono sindaco e non mi lamento per la fatica o le responsabilità, ma per il ritmo lento lento delle decisioni, dei controlli, delle procedure, dei vincoli, dei costi “aggiunti” per osservare un burocratico sistema di controlli sempre impenetrabile, opaco, messo lì ufficialmente per evitare gli abusi ma che blocca chi vuol lavorare e crea alibi per chi invece vuol starsene tranquillo. Purtroppo questa è la sacrosanta verità!

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