Roma 13 ott – “Con l'inaugurazione del “padiglione D” dell’ospedale San Filippo Neri, una struttura di 12mila metri quadrati realizzati nel rispetto dei più evoluti criteri di risparmio energetico si dimostra un’azione concreta di risanamento della sanità laziale; necessaria per uscire da uno stallo voluto e determinato da una politica irresponsabile della vecchia amministrazione di centrosinistra.” – lo ha detto il vice presidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti, nel corso della sua visita all'ospedale San Filippo Neri di Roma dove ha inaugurato il padiglione D.
“Un padiglione che comprende sette piani, di cui tre interrati per le attrezzature, la radiologia, la Tac e la risonanza magnetica, con stanze ad uno o due letti e servizi inclusi per un totale di 61 posti letto ordinari e 21 di day hospital sono cose concrete – continua Ciocchetti – che si mettono al servizio del cittadino.”
“Inoltre, in questa nuova struttura – aggiunge – si troverà la Chirurgia generale e oncologica, la Radioterapia e all’ultimo piano dell’edificio è presente anche all’attività professionale intra-moenia con ricovero, unica struttura pubblica dedicata a tale specifica attività in tutta la Regione Lazio. Il San Filippo Neri rappresenta da sempre l’eccellenza nel Lazio ed in tutta Italia per le patologie aritmologiche. Un doveroso ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni voglio indirizzarlo al direttore Domenico Alessio, che da sempre si spende per garantire ai cittadini il miglior servizio possibile. ”
“ Oggi il centrosinistra – prosegue Luciano Ciocchetti – grida e parla di assunzione di responsabilità, di attenzione al malato-cittadino e riorganizzazione del sistema; ma per cinque anni cosa ha fatto per migliorare questa drammatica situazione, quando invece pensava di ridurre il S. Filippo Neri ad un piccolo ospedale? Nulla.”
“Difendendo in passato l’esistenza del S. Filippo Neri e ora rilanciandolo – conclude Luciano Ciocchetti – abbiamo dato è un vero segnale organizzativo e strutturale della sanità di questa regione, altro che tagli.”