Chiedo scusa a Salvatore se ancora una volta vado controcorrente. Vorrei ritornare all’intervista rilasciata da Gianfranco Fini ad Annozero, sulla privatizzazione della Rai e mi viene spontaneo esclamare:” Credevo fosse uno Statista ed invece e’ solo un altro calesse”. E’ strano come nelle democrazie moderne, che di moderno hanno solo il nome, ma sono le solite dittature cammuffate per l’occasione, ogni qualvolta che un ente pubblico non funziona, l’unica soluzione plausibile che salta in mente al legislatore e’ la (S)vendita. Abbiamo avuto il caso eclatante dell’ Alitalia, la parte buona ai cittadini ricchi e la cattiva ai cittadini poveri. Con la privatizzazione della Rai molto probabilmente avverra’ lo stesso, avverra’ lo stesso con la privatizzazione dell’acqua, la distribuizione della rete ai ricchi, e I debiti ai poveri. Detto cio’ alla lottizzazione e alle privatizzazione, preferisco la democratizzazione. La Rai e’ un ente publico pagato dagli utenti ( I lettori piu’ attenti hanno gia’ capito che sto parlando del debito pubbico) Quale voce in capitolo hanno avuto sino adesso I cittadini? Un bel niente fanno solo audience e pagano la tassa! Bisogna porre fine and un popolo di nominati, sia in politica che nelle amministrazioni! Cosa si puo’ fare per democratizzare la Rai? Una semplice rivoluzione telecomandata o postale! Ogni anno al rinnovo del “contratto” con gli utenti ( abbonamento) l’utente elegge anche il Presidente e il consiglio d’amministrazione, poi spetta a questi “nominare” i presidenti piu’ qualificati.