Grazie all’accordo raggiunto tra la Compagnia di Navigazione Grimaldi Lines ed il Dipartimento ISPRA Difesa della Natura, con il coinvolgimento del Servizio Ambiente della Confederazione Italiana Armatori, ed in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania ed i ricercatori dell’Associazione Culturale Scientifica KETOS, dal mese di luglio il ponte di comando della nave ro/pax “Catania” si popola settimanalmente di biologi marini. La ragione deriva dal progetto scientifico “Monitoraggio cetacei nel Mediterraneo centro-occidentale”, legato al più ampio programma di ricerca sulla cetofauna del Mar Mediterraneo, concepito dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ed attivato nel 2007.
I cetacei, sono mammiferi marini protetti da normative nazionali ed internazionali, in quanto la loro presenza all’interno dell’ecosistema marino è indice di equilibrio ed alta biodiversità. Nel Mar Mediterraneo, le specie avvistate regolarmente sono in tutto otto e contano sia piccoli delfinidi che grandi balenotteridi. La loro distribuzione varia a seconda delle esigenze di ogni specie e va dalle zone costiere ad ambienti di scarpata e pelagici.
Vari enti di ricerca, avvalendosi della collaborazione di altre compagnie navali, hanno condotto nel tempo diversi studi sulla presenza dei cetacei, concentrandosi sulle aree dell’alto Tirreno e del Mar Ligure. Adesso è la volta della nave “Catania” della Grimaldi che, grazie agli accordi presi, autorizza imbarchi settimanali A/R sulla tratta Catania – Civitavecchia per quattro esperti dell’Associazione KETOS, i quali hanno così la possibilità di monitorare una nuova area, il Mar Tirreno centro-inferiore.
I biologi prendono posto nelle ali laterali del ponte di comando e, armati di binocolo, scrutano il mare in attesa del salto di un delfino, delle pinne di un branco o del soffio di una balenottera. I dettagli di ogni avvistamento vengono poi riportati su un database nazionale che racchiude tutti i dati raccolti da traghetti di linea impiegati come piattaforma di osservazione.
Sin dal primo imbarco, i risultati dello studio sono stati positivi. Ad oggi, gli imbarchi sulla “Catania” hanno determinato l’avvistamento di ben 6 specie di cetacei, oltre ad una trentina di segnalazioni della tartaruga marina Caretta caretta. La specie vista più frequentemente, nonché in branchi piuttosto copiosi, è il piccolo delfinide stenella striata (Stenella coeruleoalba), la cui alta frequenza di incontro è già nota in tutto il Mediterraneo. Seguono i delfinidi della specie tursiope (Tursiops truncatus), avvistati in prossimità delle coste siciliane e laziali, ed i grampi (Grampus griseus), avvistati anche in associazione con gli stessi tursiopi. Ad essere avvistata con una certa frequenza è stata inoltre la specie delfino comune (Delphinus delphis), rilevata maggiormente in corrispondenza delle isole Eolie, area dove peraltro sono stati collezionati ben tre dei quattro avvistamenti di balenottera comune (Balaenoptera physalus ). Tra i grossi cetacei, è stato in fine osservato un esemplare di capodoglio (Physeter macrocephalus) a largo del Golfo di Catania, Mar Ionio, a dimostrazione dell’alta produttività dell’area, già documentata in lavori KETOS passati. Al momento infatti, lungo la rotta percorsa, le zone con maggiore incidenza di avvistamento, risultano essere quella settentrionale a nord delle isole Pontine e quella più meridionale, che va dall’arcipelago delle Eolie, attraverso lo Stretto di Messina, fino al Golfo di Catania. Ciò può essere determinato da diversi fattori tra cui la profondità e le caratteristiche del fondale, i parametri chimico-fisici dell’acqua, il traffico marittimo. Per tale motivo, nel corso del loro studio, i ricercatori annotano tutta una serie di dati ambientali da poter in seguito correlare alla presenza/assenza delle specie indagate.
Sino ad ora, i dati raccolti sono più che incoraggianti, avendo osservato nell’arco di due mesi quasi un migliaio di esemplari appartenenti all’ordine dei Cetacei. Numerose sono state inoltre le osservazioni di grossi pesci quali tonni, pesci spada, squali e mante.
Lo staff KETOS, ospitato con estrema cordialità a bordo della nave “Catania”, reputa quest’ultima un’ottima piattaforma di osservazione, dato determinato dalla grande ampiezza del ponte di comando e dalla sua notevole elevazione sul livello del mare, caratteristiche che giocano un ruolo fondamentale sulla visibilità e che dunque favoriscono la possibilità di avvistamento a 360°. Nonostante la nave possa seguire la sua rotta con una velocità di crociera pari a 20-22 nodi, provocando un relativo inquinamento acustico dovuto all’azione dei motori, non sono mancati neppure i delfini, come i comuni e le stenelle, che hanno deciso di avvicinarsi nuotando per un piccolo tratto a prua della nave, talvolta esibendosi con serie di salti e giochi.
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