Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Se le accuse saranno verificate verranno svelate mistificazioni di una gravità inaudita”
Lo scorso martedì si è tenuta a Milano una conferenza stampa del consigliere regionale Marco Cappato volta a denunciare l’esistenza di circa 2000 firme, raccolte per la presentazione del listino di Formigoni alle ultime elezioni regionali, erano state raccolte prima della riunione programmatica tra i vertici del Pdl tenutasi ad Arcore il 23 febbraio quindi su fogli in bianco. Emergerebbe inoltre l’esistenza di molteplici moduli di raccolta che portano firme che sembrerebbero artefatte dalla stessa mano. Se queste evidenze venissero acclarate la legittimità della nomina dell’attuale Governatore lombardo traballerebbe.
“La raccolta delle firme, che siano per un listino elettorale o per un referendum – ricorda il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – deve essere corredata da un effettivo e corretto ufficio di verificatori. Non abbiamo sicuramente di chi fa imbrogli, millantando e utilizzando strumentalmente la buona fede dei cittadini, loro elettori e non”.
Attesa per queste ore la pronta smentita e tornata di querele tra il Governatore e Cappato, anche se tuttavia, come esplicita l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L’accertamento di questa denuncia porterebbe allo svelamento di fatti di una gravità inaudita in quanto si andrebbe a ledere il rapporto fiduciario tra cittadino e istituzione. Mi auguro che ciò non sia vero – conclude Soldà – che sia il frutto di errori e di incomprensioni, ma se così non fosse, avanti tutta!”.