Il Ministero degli Affari Esteri chiude le sedi di Lille, Manchester, Liegi, Amburgo e Mons: il disappunto di Micheloni e Narducci (PD)

“Abbiamo appreso dell'imminente chiusura delle sedi consolari di Lille, Manchester, Liegi, Amburgo e Mons. Ciò significa che il Ministero degli Affari Esteri continua ad andare avanti con il suo atteggiamento poco costruttivo nei confronti delle comunità italiane all'estero, ignorando completamente ogni intervento parlamentare, ogni proposta di riflessione o alternativa avanzata per porre freno ad una corsa che sembra non avere fine”. Questa la dichiarazione del Senatore Claudio Micheloni e dell'Onorevole Franco Narducci alla notizia di un prossimo decreto con cui l'Amministrazione del Mae intende provvedere alla chiusura degli Uffici consolari strategici per i cittadini italiani in Europa.
A nulla è valsa la Risoluzione nr. 8-00050 Narducci – Di Biagio approvata all’unanimità dalla Commissione affari esteri della Camera dei Deputati il 21 luglio 2009 – che impegnava il Governo “a riconsiderare le modalità di razionalizzazione degli uffici consolari all'estero” e ad “avviare una consultazione volta al recepimento dell'indirizzo da parte delle competenti Commissioni parlamentari e un coinvolgimento degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all'estero sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo” – e a nulla sono valsi i numerosi interventi del Sen. Micheloni nella Commissione affari esteri del Senato: si vede che il Ministero degli esteri procede ai tagli senza alcuna riflessione costruttiva, un atteggiamento inaccettabile per il bene dei nostri concittadini e per il buon funzionamento della macchina amministrativa.
“Fin da ora – affermano i due parlamentari eletti all’estero – garantiamo il nostro totale sostegno ad ogni iniziativa che le comunità attiveranno verso queste decisioni che non equivalgono a nessuna logica di ottimizzazione delle risorse, ma unicamente a tutelare i privilegi del Ministero degli Affari Esteri. Il tutto mentre la politica ed il Governo risultano totalmente assenti in questo momento in cui ogni campo d'interesse per i connazionali all'estero è caratterizzato da tagli e decisioni indiscriminati”.
“Quest'ultima destrutturazione della rete consolare – concludono Micheloni e Narducci -rappresenterebbe una ulteriore penalizzazione per i connazionali emigrati che costituiscono una risorsa fondamentale del “sistema Italia” nel mondo e andrebbe a creare, di fatto, una situazione di svantaggio per il ruolo dell’Italia nello scenario geoeconomico internazionale”.

Roma, 7 ottobre 2010

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