CONSIDERAZIONI NON EDIFICANTI!
Gianfurbi e Silvmaligno litigano ormai da tempo con spettacolo che definire indecoroso è un pio eufemismo.
Perciò i due confermano all’ytalyota medio, anche se di cultura ed intelligenza limitata, ed all’arrogante Estero, sempre pronto a nominare “maccaroni”, ma senza distinzioni, i voltagabbana geneticamente modificati derivanti dai più eroici Figli della Lupa, che l’Italia è ormai solo colonya ytalya, paese in cui l’educazione è un avvenimento sporadico; il rispetto delle norme non è previsto per nessuno, in particolare per gli arconti della casta; e la deferenza verso le regole di vivere sociali, base di ogni Diritto Positivo, è un comportamento che, invece, ancora pone in evidenza la terribile e tragica frase di Plauto: “… lupus est homo homini, Asinaria, v. 495“. Frase e concetto poi ripresi da T. Hobbes, John Locke e da Jean-Jacques Rousseau che affermarono che esistette un tempo in cui gli uomini erano particolarmente selvaggi.
Se mi è permessa una digressione, pindaricamente a questo proposito desidero rammentare: “Ma il decantato e morale giusnaturalismo, allora, quando cominciò ad esistere? Si arguisce, dunque, non esistere un’ancestrale aspirazione verso un ente supremo creatore e signore del bene e del male! Ergo, le religioni non sono bisogni/necessità primarie, come la chiesa sostiene e vuole fare credere, ma solo orpelli, sovrastrutture barocche che annebbiano la ragione logica”!
In ogni caso, il Lungo ed il Corto manifestano, con il loro operare e dire, che sono caratterialmente poco dotati nella scala dell’evoluzione umana, perché un contegno come quello manifestato è assolutamente deleterio per la Patria, per lo Stato, per la nazione, per il popolo.
Tutti abbiamo ascoltato l’odierna dichiarazione di Gianfurbi.
Il Gianfurbi distruttore di Partiti che ora vuole costruirne un altro che supporti le sue brame di bolognese che di dotto ha poco, ma di rosso, stando ad altro soprannome della città, sembra sempre più tingersi.
Le aspettavamo le dichiarazioni televisive dell’ingenuo! Ma sarà vero ciò che ha riferito?
In ogni modo, furbo o ingenuo la sua immagine è in caduta libera, e se interessi economici di fazione non saranno da lui rappresentati più che opportunamente, scandalo o no, casa di Tulliani o no, non avrà necessità di dimettersi dalla carica perché nessuno di ancor minimo intuito politico lo voterà in futuro.
E finalmente oggi televisivamente ci ha narrato la sua domestica verità tra la finzione d’un’indignazione, e la rabbia d’essere stato trascinato a difendersi pubblicamente, ma il politicamente infido sta praticando ogni stratagemma per apparire candido e senza macchia, come candeggiato.
Sì, è apparso per difendersi, e, secondo me, la difesa attuata è stata assai approssimativa perché, se ciò che circa un’ora addietro ha riferito dovesse essere vero, avrebbe potuto affermarlo sin dal “botto” dello scandalo dell’appartamento di Montecarlo, così immediatamente chiudendo una schifosa pagina di comportamenti ignobili su fronti diversi, ovviamente suoi e del Silvmaligno che non bada a spese, od a regole, quando si tratta di ingigantire il suo io megalomane!
Invece Gianfurbi non ha comunicato nulla all’inizio della vicenda, e la domanda nun è pecché, ma chi voleva/vuole salvare dalla magistratura, o almeno dalla pubblica esecrazione?
E poi, vero è che nella vendita in questione non c’è concussione, falso ideologico, interruzione di pubblico servizio… però, Gianfurbi, non mostrarti angioletto asserendo che il reato non c’è e che hai fiducia nella solita ritardataria magistratura, perché esso si ravvede in appropriazione indebita e cambio di destinazione di proprietà d’un bene comunitario che non era nella tua privata disponibilità, infatti, proprietaria era l’estinta A. N.
E i soldi della vendita chi li ha incamerati?
E come mai tuoi ex allucinati dipendenti, transfughi dalla padella alla brace, non sono intervenuti nel chiarire questo aspetto?
E come mai nessuno di loro ha preso diretta parola sull’operazione di compravendita che, in ogni caso, il curatore nominato del bene deve conoscere nei dettagli e dunque sapere a chi ha venduto.
E come mai il nome della società acquirente non è stato menzionato, forse mi sono perso qualcosa del tuo discorso?
E poi, nota personale, qualche hanno addietro personalmente m’informai per l’acquisto d’un appartamentino, un bivani più servizi per totali mq 77 a Montecarlo, beh… la cifra richiesta dall’agenzia incaricata della vendita mi lasciò di stucco, tanto da ritornare precipitosamente a Savona, altro che 230 mila euro.
Spesso avviene, caro Gianfurbi, la GdF ben lo sa, che il prezzo scritto sul contratto di vendita è ben diverso da quello reale… come cittadini elettori siamo autorizzati a pensare anche questo!
Bando alle supposizioni, Gianfurbi ora che l’amico di ieri, il corto Silvmaligno ti ha sputtanato, gli voterai la fiducia come hai lasciato intendere nel tuo discorso?
E se lo farai, tu che della Patria e dell’Italia hai dimostrato di non interessarti minimamente anche come Ministro degli Esteri, dovremo arguire che sei ricattabile politicamente dal nemico?
Guardiamo l’altro aspetto della faccenda.
Un omino politicante possiede giornali, televisioni, soldi a iosa ed è perciò uso svolgere la campagna acquisti di senatori e deputati con ogni metodo praticabile, alla faccia del mandato e dell’onestà intellettuale, e della morale politica.
Costui, “noto ectoplasma dei tribunali” è in conflitto d’interessi con la carica che ricopre, ma ognuno dei politicanti amerebbe con lui allearsi perché prebende, sigari e croci di cavaliere li distribuisce a chi gli sta vicino e lo aiuta a rafforzare il caduco sentimento di potenza che nutre del sé.
In realtà qualcuno gli sta lontano, forse per coerenza con il proprio passato o per scelta morale, ma i politicanti sono morali?
In ogni modo l’omino, il Silvmaligno, che è vendicativo ed incattivito per la bassa statura avendo il “cuore troppo troppo vicino al buco del culo”, come recita una bella canzone di D’André, profondamente odia chiunque ritiene possa dargli ombra, e si scaglia, ormai lo sappiamo per avvenimenti nazionali ed internazionali, anche contro le ombre sì che la moglie espresse il suo parere definendolo ”bisognoso di cure”!
Io credo che la Signora si riferisse alla nobile arte della psichiatria, però l’ha solo lasciato intendere.
Dunque, Silvmaligno attraverso i media comandati a bacchetta perché “se tu non s’è insegnante di banji, tu non manji”, dopo aver ben di peggio architettato nella sua vita, anche pressoché depredare un appartamento… no, una villa con parco, ad una ragazzina inopinatamente ed inaspettatamente orfana servendosi dell’aiuto del caro amico avvocato previti che era curatore dei beni della stessa ragazzina, nonostante la risaputa storia ha ora l’ardire di scatenare un pandemonio per una vicenda assai meno rilevante della sua, e di tutte le altre che lo riguardano
E il solito belpietro, uomo da scrivania, e rossi, uomo d’altra scrivania difendono senza logica i padroni nella nuova casa di mentana che più gongolante non poteva essere.
Perciò, care alte cariche della politica: “Similis cum similibus”, e continuate a scannarvi, “ar popolo ed alla nazione non glie ne può fregar de meno”, ma state attenti che diversi focolai già si stanno attizzando per l’Italia.
S’incontreranno l’omino del presunto duomo in faccia e il rosso, non solo per il livore, Gianfurbi?
Torneranno a spartirsi il pane nel più politicamente corretto “divide et impera”?
Avranno la possibilità anche solo di fingere d’amarsi, o la faida è troppo avanzata?
Io ho la sensazione, mi riferisco solo agli amati Figli della Lupa, che il baratro ytalyota è spalancato da tempo, sin dal 1939 quando già si parlava d’armistizio separato prima che la guerra iniziasse, e che perciò questi odierni buffoni della politica sono solo l’epilogo d’una serie A parlamentare scaduta da governanti per vocazione in ladri, per trasformarsi oggi da ladri a personaggi che s’atteggiano a governanti.
Tutti? Qualcuno potrei salvarlo dalla mia concezione, ma sarebbe una faticaccia.
Ora torno nel mio lupercale invocando Zeus e Juppiter Capitolinus d’inviare fulmini e saette verso gli inconcludenti figli d’un dio minore tanto ricercato nel giorno della perdonanza… oh, ma solo se fai un’offerta congrua ai preti, perché altrimenti 23 milioni di euro su un conto corrente periferico come li metti insieme!
E per terminare, al Gianfurbi, che oggi nel suo discorso ci ha lasciato intendere che è povero, come se guadagnasse solo 800/1000 euro mensili o vivesse d’ammortizzatori sociali, ed al Silvmaligno interessato solo alla sua economia voglio dire che:
“Repente dives nemo factus est bonus. Nessun onesto è mai divenuto ricco all’improvviso”. Publilio Siro.
Ex cathedra, almeno per i due attori della faida, l’agnostico kiriosomega