BRUXELLES 17/09/2010. “Esprimo la mia piena solidarietà al sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino, per l'attentato incendiario di questa notte. É sicuramente paradossale che in una realtà come Niscemi dove attualmente sono presenti diversi collaboratori di giustizia, quasi tutti i boss siano in circolazione”. Lo dichiara Rosario Crocetta, eurodeputato del Partito Democratico, appresa la notizia dell’intimidazione subita dal sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino.
“Cosa Nostra, la cosca Emanuello e altre cosche – continua Crocetta – non sono state sfiorate minimamente nella propria struttura e persino gli assassini del giovane Pierantonio Sandri sono ancora in circolazione, nonostante il ritrovamento del corpo.
Recentemente una serie di episodi incendiari hanno coinvolto la città consentendo alla mafia di lanciare il messaggio di essere detentrice di un forte controllo territoriale. Eppure le Forze dell' ordine stanno effettuando un lavoro sul territorio senza precedenti. Sicuramente non aiuta, per un'efficace azione di giustizia, il fatto che Polizia e Carabinieri abbiano il collegamento con la città di Gela e la Provincia di Caltanissetta, mentre la Magistratura svolge la propria azione attraverso i tribunali di Caltagirone e Catania.
Occorre maggiore coordinamento operativo territoriale fra Forze dell' ordine e Magistratura passando competenze giudiziarie su Niscemi, alla magistratura di Gela e Caltanissetta.
Faccio appello al Ministro di Grazia e Giustizia, on. Angelino Alfano, affinché si adoperi per dare una soluzione veloce ed efficace a una città che non vuole ripiombare nei tempi bui, caratterizzati da attentati incendiari e omicidi.
Nessuno pensi di scoraggiare l'azione di contrasto alla criminalità organizzata e alla mafia, intrapresa da amministratori, imprenditori e cittadini, poiché saremo al fianco dei niscemesi onesti, non solo con la nostra azione ma anche con quella di tutte le Istituzioni dello Stato.
Nessuno si illuda – conclude l’eurodeputato del PD – che Niscemi possa continuare ad essere zona franca dell' illegalità mafiosa”.