Tre nazioni per il turismo religioso e la valorizzazione della montagna

Il Santuario della Madonna dell'Ambro

La montagna non può essere abbandonata. Ci sono risorse immense da valorizzare. La Provincia di Fermo ha lanciato alcuni progetti. Ne abbiamo parlato con l’assessore Adolfo Marinangeli.

Assessore Marinangeli, lei, che da amandolese ha il polso della situazione, è soddisfatto del turismo nell’entroterra?

Moderatamente soddisfatto, certo è facile affermare che si potrebbe fare di più, ma non voglio dirlo perché sento addosso, ora che sono Assessore alle politiche per la montagna, la responsabilità della situazione. Sento anche e soprattutto il dovere di fare qualcosa di più per il nostro territorio fermano ed in particolare per le nostre aree interne Ho sempre pensato e detto che il Turismo è la vera e forse l’unica arma di riscatto che hanno questi territori marginali ed i loro Residenti per poter svolgere un ruolo importante nell’economia regionale. Credo che il turismo ed in particolare quello di qualità, debba essere l’industria che riqualifichi la montagna. Una economia basata sulla qualità, sull’ambiente, sulle tante e pregiate emergenze architettoniche, culturali ed enogastronomiche.

Quali sono i punti di debolezza?

Moltissimi. Ecco il perché della difficoltà di lanciare il turismo in queste zone. In primo luogo le infrastrutture viarie: soffriamo del problema di un sistema viario molto arretrato fermo a primi anni del ’900 sul quale non sono mai state fatte modifiche o miglioramenti, sia qualitativi, che di tracciato. Poi lo spopolamento delle aree interne a causa della mancata offerta di lavoro che sta provocando problemi anche di dissesto idrogeologico per il forte abbandono dei terreni. Inoltre una immagine debole della nostra zona nel contesto turistico marchigiano con assenza di coordinamento delle attività e delle potenzialità del nostro territorio

E quali invece le caratteristiche forti?

La presenza di un ambiente da far invidia ad ogni parte del mondo: lo hanno definito uno dei 5 migliori posti al mondo. Un’area protetta quale quella del Parco Nazionale dei Sibillini e le molte emergenze storico-culturali di alto profilo e di valore internazionale. Un rapporto umano cordiale e caloroso che è forse uno dei maggiori punti di forza delle nostre aree che unito all’eccezionale qualità enogastronomica ne fanno veramente uno dei “migliori posti al mondo”. Ho voluto virgolettare questa frase perché è stato il motto, lo spot principale della nostra campagna elettorale “facciamo che sia il miglior posto al mondo dove far crescere un bambino”. Vede, anche in tempi non sospetti ed a telecamere e microfoni spenti, avevamo la stessa idea ,forse premonitrice, ma sicuramente figlia di un interesse ed un amore forte verso tutto il nostro territorio fermano. Vorrei darle un solo dato che in questi giorni mi ha impressionato e che non conoscevo: nelle nostre zone montane fioriscono oltre 20 diverse qualità di orchidee dei Sibillini ed il solo pensare di organizzare un “semplice” itinerario che le valorizzi mi entusiasma e mi dice che questa del turismo di qualità è la strada giusta per lo sviluppo delle nostre aree interne.

Dove punterebbe?

Sono diversi i punti di attacco al sistema. Innanzi tutto in questa prima fase punterei all’organizzazione del sistema turistico, al coordinamento di tutte le sue attività ed alla creazione di una Rete tra tutti i vari attori principali del turismo quali gli albergatori, i commercianti, le case del parco, le cooperative di lavoro, i gestori dei musei e delle pinacoteche. Insomma tutti quelli che a vario titolo possono chiamarsi operatori turistici e che uniti alle Amministrazioni locali possano creare una rete, un coordinamento ‘unico’ e funzionale che operi per il rilancio e la gestione del turismo delle aree interne. Poi in una seconda fase penso alla valorizzazione del turismo religioso che ha, in questa zona ‘gemme’ storico-culturali-religiose di grande valore. Basti pensare all’Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale o alla Pievania di Sant’Angelo in Montespino e soprattutto al Santuario dell’Ambro che a mio parere deve diventare il centro della religiosità del Fermano. Qui inizia il vero rilancio e sviluppo delle nostre zone e della montagna tutta

Sappiamo di alcuni progetti che, da assessore provinciale, ha inviato a Bruxelles. Cosa vuole realizzare?

Il Presidente Cesetti e la Giunta hanno lavorato su diversi progetti europei, 12 per l’esattezza, che sono stati inviati nella primavera scorsa a Bruxelles per la richiesta di finanziamento. Due di questi progetti interessavano la cultura ed il turismo religioso delle nostre aree interne. Uno in particolare quello del percorso della “sacra Spina” che coinvolge anche altri due stati europei quali la Romania e l’Ungheria. E’ un progetto dell’importo di circa 4,2 milioni di euro che va alla ricerca dei valori culturali condivisi in area europea e che ci ha portato ad individuare, tra le altre cose, anche la radice cristiana, nelle sue molteplici accezioni territoriali e temporali e nella sua origine giudaica.Valori riconosciuti fondanti ed oggi particolarmente sentiti, quali la moderna lettura delle reliquie, delle rappresentazioni iconografiche, dei riti e tradizioni e delle architetture collegate ai simboli della Passione, così come sono stati in passato strumenti per assecondare la pietas del popolo.Attraversando ITALIA (la nostra Provincia), ROMANIA e UNGHERIA, il progetto traccia un itinerario metaforico tra i simboli succitati, che si traduce in un itinerario concreto subito fruibile arricchito da azioni e documentari di reenacting, ambientazioni di living history, strumenti museografici immersivi ed eventi che diventano indotto economico permanente di più settori tra cui un turismo sostenibile.

E coinvolgendo chi?

Come già detto, verranno coinvolte ben tre nazioni e per l’Italia la nostra Provincia di Fermo con un percorso turistico, culturale e religioso che toccherà le maggiori Abbazie e Santuari del territorio fermano con particolare attenzione al Santuario dell’Ambro. Un percorso, un itinerario che metta insieme turismo, ricettività, enogastronomia, ambiente, arte, cultura e teligione in un mix completamente nuovo ed innovativo con al centro un data-base ed un sistema informatico ad alta tecnologica appoggiato alla rete wireless. La stessa rete che l’Amministrazione Provinciale di Fermo ha già realizzato ed è operante in tutto il nostro territorio superando così le difficoltà dovute all’assenza, nelle aree interne, della banda larga e del collegamento veloce ad internet oggi indispensabile per un turismo di qualità.

Italia dei Valori

COORDINAMENTO PROVINCIA DI FERMO

Adolfo Marinangeli

Sede IDV Via V.Veneto n. 7 FERMO

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