Sen. Stefano Pedica Ecco i motivi della nostra protesta
Da oggi inizia una due giorni del capo clown Gheddafi, fatta di menzogne e di insulti al nostro paese, fatta di ritardi rispetto al protocollo di qualsiasi cerimoniale organizzato e di spese inutili per far correre i cavalli del rais libico dentro un centro sportivo delle forze armate italiane.
Il tour “all inclusive” che il governo offre a Gheddafi comporterà un notevole aggravio di spesa per il Ministero della difesa e dell’interno: chi pagherà per la tenda di Gheddafi? Forse chi vive ancora in una tenda, non per scelta e senza amazzoni, all’Aquila? Perchè il leader libico non è andato a piantare la sua tenda là fra gli sfollati? Avrebbe trovato un’altra Italia rispetto a quella di finta deferenza che gli si prospetterà.
Ma non è solo in termini economici che da due anni continuiamo a pagare una sudditanza riverente alla Libia: anche i nostri principi umanitari, il nostro stato di diritto verranno messi da parte per accogliere il capo di uno stato che non ha firmato la Convenzione di Ginevra sui diritti umani, che ha chiuso l’ufficio Onu per i rifugiati e che ogni anno deporta immigrati disperati nei campi di concentramento creati nel deserto libico.
Di tutto questo il governo ne dovrà rendere conto ai cittadini che soffrono la fame per la crisi delle imprese e la precarietà del lavoro. Chiediamo al governo, ai Ministri degli Esteri e della Difesa “gheddafiani” Frattini e La Russa, di venire a riferire davanti al Parlamento,
A Gheddafi manifesteremo tutto il nostro dissenso per non aver mantenuto i patti dei rimborsi per i rimpatriati che da 40 anni attendono il loro risarcimento, per non aver aderito al riconoscimento dei diritti umani, per aver lasciato morire centinaia di rifugiati respinti dalle coste libiche e segregati in mezzo al deserto.
Manifesteremo contro la sua volontà di offendere sempre il nostro paese e di trovare d'accordo, nell'offesa, siglato con un baciamano, Berlusconi e Fratini.
Manifesteremo soprattutto contro la decisione del governo pduista, nonchè di alcuni amici del Pd, di regalare, con l’accordo di due anni fa e tuttora in vigore, 5 miliardi per costruire strade libiche, mentre al nostro paese sono stati tagliati i soldi per ricostruire le case per i terremotati, per salvare società in crisi come la tirrenia, per finanziare le forze dell'ordine o per assumere i precari della scuola.
Manifesteremo perché quei soldi potevano essere utilizzati per migliorare la sanità e invece chiuderanno le strutture periferiche. Manifesteremo perché i lavori li faranno i soliti noti, le imprese amiche del premier, gli amici degli amici della cricca e dei furbetti del quartierino.
Ecco perché l’Italia dei Valori manifesterà lunedì e martedì, fino a quando Gheddafi non se ne ritornerà nel suo tesoretto libico. Deve sentire che questo paese, che ha una memoria storica e un senso dello stato molto più profondo del governo impresentabile che lo dirige, questo paese non gli è amico, e noi glielo ricorderemo.
L'Italia e' un paese libero e civile, che non fa affari e che non si prostra ai dittatori.
Finora Gheddafi ha trovato “amici” che sono contro la costituzione, come questo centrodestra o come “gheddafiani” antelitteram tipo D'Alema, che ancora oggi non capiamo, ma saprà che esiste anche un popolo civile, che crede nel rispetto dei diritti umani, nella democrazia, nello stato legale e di diritto.