Piano di rilancio dell’Italia dei valori all’estero
Trenta cavalli arabi, della migliore selezione precederanno l’arrivo
del leader Gheddafi lunedì 30 prossimo al suo arrivo in Italia.
L’occasione è data dai festeggiamenti per il secondo anniversario del
trattato italo-libico. Trattato che, a dire degli addetti, ha siglato
un patto di amicizia tra i due paesi che pone fine ad annose questioni
di interessi e di incomprensioni.
La partecipazione dell’on. Razzi è giustificata dal fatto che egli è
un membro della commissione bilaterale oltre che un rappresentante
degli italiani residenti all’estero.
Le relazioni tra i due paesi sarebbero tali da far chiedere, per il
tramite dell’ambasciatore di Tripoli a Roma, Sig. Abdullah Gaddur, il
consenso del Presidente del Consiglio affinché la foto della firma del
trattato tra Italia e Libia possa essere presente nel passaporto del
loro paese.
Ma i problemi restano però secondo l’on. Razzi «le promesse di
Berlusconi al premier Gheddafi non trovano riscontro poi in quelle
fatte ai cittadini italiani cacciati dalla Libia – ha detto – infatti
questi restano ancora in attesa che il Ministro Tremonti firmi il
decreto attuativo della legge di ratifica del trattato, la n° 7 del
2009».
L’on. Razzi cercherà di approfittare della occasione propizia per
sottoporre all’attenzione del Presidente del Consiglio le esigenze dei
cittadini italiani in attesa dei risarcimenti promessi e dovuti alla
ormai proverbiale cacciata degli italiani dalla Libia «il premier
Gheddafi farà certo un figurone, la sua entrata sarà faraonica, ma io
sono nei panni di quanti si sono visti sottrarre i propri averi ed
ancora non hanno ottenuto nulla – ha concluso Razzi-».