Liberiamoci dal piduista

On. Antonio Di Pietro

Di seguito una mia intervista pubblicata oggi da Il Fatto Quotidiano

IL FATTO QUOTIDIANO: Presidente, ha letto l’appello di Flores per organizzare i primi di ottobre una manifestazione unitaria contro il governo Berlusconi? Voi che fate?
ANTONIO DI PIETRO: Bè, in questo caso arriva secondo, perché già da tempo è stato lanciato, sia dai movimenti che dal Popolo Viola, l’appuntamento del due ottobre. Sono contento che parteciperà anche lui.

IL FATTO QUOTIDIANO: Con lei presente…
ANTONIO DI PIETRO: Vede, è dal primo giorno di legislatura che ci battiamo, quindi trovo assurdo che mi debba vergognare di portare in piazza le nostre bandiere. E noi, più che al ribasso puntiamo al rialzo.

IL FATTO QUOTIDIANO: Tradotto?
ANTONIO DI PIETRO: Non intendiamo escludere nessuno. Sono tutti invitati. Cittadini con la bandiera dell’Italia, del partito del cuore, la fascia tricolore, il libretto universitario.

IL FATTO QUOTIDIANO: Anche una zappa nel caso di lavoratori della terra…
ANTONIO DI PIETRO: Perfetto, basta evitare il forcone. Perché vede, ho detto tutti, senza cadere in quella forma masochista e sofferente di presentare le manifestazioni. Della serie: si deve venire ma senza giacchetta o un pantalone di un certo colore.

IL FATTO QUOTIDIANO: Insomma l’importante è fare massa?
ANTONIO DI PIETRO: Più siamo e meglio è, anche di altri partiti.

IL FATTO QUOTIDIANO: Compresi i finiani?
ANTONIO DI PIETRO: Questo è l’errore mastodontico del Pd: fare un accordo con Fli.

IL FATTO QUOTIDIANO: Qual è il rischio?
ANTONIO DI PIETRO: Loro, insieme all’Udc, vogliono sconfiggere il centrosinistra. Per questo dargli la possibilità di strutturarsi o dargli credibilità, vuol dire metterli in condizione di vincere contro di noi.

IL FATTO QUOTIDIANO: Quindi non si fida dello strappo di Bocchino&Co?
ANTONIO DI PIETRO: Senta, di finiani cuor di leone, non ne ho ancora visto uno. Pensi al voto su Caliendo, quando sono scappati tutti. A loro interessa solo restare in Parlamento il più a lungo possibile e mantenere una forza di interdizione.

IL FATTO QUOTIDIANO: E i casiniani?
ANTONIO DI PIETRO: Loro vogliono creare un terzo polo, altro che alleanza con il centrosinistra.

IL FATTO QUOTIDIANO: Sta dicendo nessun dialogo, a prescindere dall’offerta sul tavolo?
ANTONIO DI PIETRO: Questo è un sistema bipolare dove si sta o di qua o di là. Chi sta in mezzo fa la prostituta, e segue chi offre di più. Non solo…

IL FATTO QUOTIDIANO: Dica…
ANTONIO DI PIETRO: Oggi ci sono le condizioni ottimali per vincere la partita di Berlusconi e togliercelo finalmente di mezzo.

IL FATTO QUOTIDIANO: Descriva lo scenario…
ANTONIO DI PIETRO: Semplice: nel caso di voto, Fini non potrà mai andare con Berlusconi, ma neanche con la sinistra, perché non lo voterebbe neanche sua madre. Quindi farà una realtà a sé. Casini resterebbe al centro. Ed ecco riproporre a livello nazionale lo stesso schema della Puglia.

IL FATTO QUOTIDIANO: Di lei si è sempre detto “figlio” di una cultura di destra. Eppure adesso appare strenuo difensore del modello centrosinistra.
ANTONIO DI PIETRO: Mi sento un uomo post-ideologico, un liberale dentro che guarda ai valori come la legalità, la solidarietà, il pluralismo dell’informazione. E scelgo di stare da questa parte perché si difendono i soggetti più deboli. E non crede sia giusto ottenere certe facilitazioni…

IL FATTO QUOTIDIANO: Tipo?
ANTONIO DI PIETRO: Il professore giusto, il medico adatto, o un appartamento a Montecarlo…

IL FATTO QUOTIDIANO: Il 2 ottobre scenderanno in piazza anche Pd e Sel?
ANTONIO DI PIETRO: Non lo so. Noi stiamo dando il nostro contributo. E non mi faccio dire dall’ultimo arrivato ‘vengo anche io ma i partiti devono restare a casa’. Perché tutte le volte che si chiama il popolo per liberarsi del piduista, partecipo. E non chiedo qual è il colore dell’idea di chi lo promuove. Forse non è chiaro: ma stiamo vivendo un dramma politico, economico e istituzionali. Quindi che sia Flores o ‘Faunes’, a lanciare l’appello, io ci sono comunque. E non mi ingelosisco. Vuole un esempio?

IL FATTO QUOTIDIANO: Prego…
ANTONIO DI PIETRO: L’IdV dal 17 al 19 settembre organizza a Vasto un’assemblea programmatica. E la apre a tutti.

IL FATTO QUOTIDIANO: Compresi i finiani…
ANTONIO DI PIETRO: Magari venissero, ma le ripeto: quelli hanno in mente un altro progetto.

IL FATTO QUOTIDIANO: Ma nel Pd non l’hanno capito…
ANTONIO DI PIETRO: Gli elettori sì, visto il nostro continuo guadagnare voti.

IL FATTO QUOTIDIANO: I dirigenti un po’ meno…
ANTONIO DI PIETRO: Quando li avremo all’altezza dei loro elettori, glielo saprò dire.

IL FATTO QUOTIDIANO: Senta, ma non c’è il rischio di inflazionare ‘l’arma-manifestazione’?
ANTONIO DI PIETRO: L’alternativa è il nulla. E Berlusconi vuole il nulla dall’altra parte. Così ogni giorno può lanciare i suoi dossier, e spostare l’attenzione.

IL FATTO QUOTIDIANO: Lei ha dichiarato che il Pdl ha paura delle elezioni?
ANTONIO DI PIETRO: No, Berlusconi vuole solo il tempo di disfarsi di Fini.

IL FATTO QUOTIDIANO: Ce la farà?
ANTONIO DI PIETRO: Vediamo, intanto ha fatto un grande errore.

IL FATTO QUOTIDIANO: Chi, Fini?
ANTONIO DI PIETRO: Sì, non ha immediatamente chiarito i fatti di Montecarlo. Disapprovo questo killeraggio da regime, ma allo stesso tempo ci si difende con i fatti. Questo non dire lo rende complice.

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