La maggioranza ricorda il Bounty: si ammutinano tutti. Nessuno rispetta più gli ordini di Berlusconi, che ormai è il comandante di una nave alla deriva, un leader senza più leadership. Fini se n’è andato per la sua strada, stanco alla fine di scattare sempre sull’attenti. Bossi assicura fedeltà ma poi si mette a dettare la linea derubricando a inutile perdita di tempo il programma in cinque punti presentato appena due giorni fa dal Cavaliere e chiedendo elezioni subito. Perfino Rotondi alza la voce, esibendo insofferenza e minacciando lo strappo. Insomma la maggioranza non c’è più, si è sgretolata in tanti pezzi che solo Berlusconi pensa di poter ancora tenere assieme solo perché ha assoluto bisogno di sistemare quanto prima i suoi guai con la Giustizia. Il premier ha una sola ossessione: farsi fare uno scudo giuridico che lo metta al sicuro dai processi. Il resto sono chiacchiere. Il Paese però non può permettersi una maggioranza che passa il suo tempo a litigare, un governo paralizzato oltre che incapace. Per questo bisogna ridare voce ai cittadini, senza avere paura delle urne. Prima si manda a casa Berlusconi, meglio è per tutti.