Gentile Direttore,
Ci sono donne che passano la vita ad odiare e strumentalizzare la società, le altre donne e gli uomini.
Fingono lotte per “rispetto, democrazia, uguaglianza civile”, proclami sulla parità dei sessi, richieste che però nascondono mero opportunismo, egoismo, voglia di sopraffazione, esattamente l’opposto dei propositi sbandierati. Ad esempio le “pari opportunità”, concetto con cui si relega l’uomo a personaggio di secondo piano (si pensi al diritto di famiglia, al divorzio, ai diritti riproduttivi) e mezzo attraverso il quale ottenere i massimi privilegi con il minor sforzo.
Io mi domando vedendo il dilagare di questi fenomeni, per quale motivo le altre donne sane non prendano in modo chiaro e netto le distanze da questa categoria di “adulte mai cresciute”, antagoniste, furbe e ideologiche, che usano vittimismo ed arroganza assieme.
Tutta questa falsità.. è un boomerang per la società.
Come possiamo pensare che, ad esempio, il dilagare di divorzi dove donne “accusano” falsamente ex mariti di violenze e quant‘altro (4 accuse su 5 in separazione sono false o gonfiate, ci dicono i tribunali) solo per avere i figli tutti per sé o per vendetta o per interessi vari, possa contribuire a creare fiducia da parte degli uomini nei nostri confronti?
Io vorrei un futuro dove la donna impara e fa esperienza nel lavoro, nella politica, compiendo un percorso umano e civico di merito, severità, etica e condivisione, senza vedere il mondo e le sue necessarie gerarchie come un solo fatto di superbia o potere.
Una giovane cittadina ed il suo compagno.
nuovafamiglia@email.it
p.s. – vi chiedo gentilmente la pubblicazione della lettera