Szeged: Azzurri, avanti tutta!!

SZEGED (HUN), 14 agosto 2010 – Procede in maniera positiva l'avventura azzurra ai Mondiali Universitari di Szeged. Alle 5 barche della prima giornata, se ne sono aggiunte oggi altre 5 (in finale B solo l'otto), per un complessivo di 10 imbarcazioni sulle 11 presenti. Un primo bilancio più che soddisfacente in particolare per parecchi armi azzurri che hanno fatto registrare il miglior tempo di specialità.

Recupero unico nel doppio senior femminile, gara nella quale erano presenti le azzurre Martina Ferrarini e Federica Menegatti. Partite con cautela (6°ai primi 500), il doppio italiano ha guadagnato terreno colpo su colpo, passando a metà gara in 3° posizione dietro Estonia e Ungheria. Pigiano ancora sull'acceleratore Ferrarini e Menegatti che mantengono al passaggio ai 1500 ancora il 3° posto, ma devono guardarsi dal ritorno di Polonia e Repubblica Ceca che incalzano. Bagarre sul finale dove le azzurre riescono di un soffio a precedere le ceche, agguantando la quarta posizione utile a qualificarsi. ITALIA in finale.

RECUPERO: 1) Estonia (Vaiksaar, Garankina) 7'33”37; 2) Ungheria 7'33”55; 3) Polonia 7'37”03; 4) Italia (Ferrarini, Menegatti) 7'38”35; 5) Repubblica Ceca 7'38”65; 6) Francia 7'44”44

Ancora un solo recupero per proseguire verso la finale nel doppio pesi leggeri femminile. Partono meglio delle batterie di ieri Deborah Battagin e Sabrina Noseda che passano al primo intertempo 3° dietro Germania e Canada, mantenendo la posizione fino a metà gara dove devono guardarsi da un ritorno della Svizzera. Ma la barca azzurra prosegue la corsa verso la sua qualificazione senza grossi patemi d'animo con le ultime due Olanda e Francia troppo distanti per impensierire la barca italiana che transita 4° sull'arrivo. ITALIA in finale.

RECUPERO: 1) Germania (Mack, Mueller) 7'29”08; 2) Svizzera 7'30”13; 3) Canada 7'34”54; 4) Italia (Battagin, Noseda) 7'38”46; 5) Olanda 7'42”65; 6) Francia 7'46”81

Due semifinali con le forze ben distribuite quelle del singolo senior nella seconda delle quali è in gara Federico Ustolin, mentre nell'altra il tedesco Brodowki. Partenza buona dell'azzurro che dall'inizio deve guardarsi da Karpinnen (figlio d'arte, il padre è stato più volte campione mondiale ed olimpionico in singolo; n.d.r.), che lo insidia soprattutto nella prima parte di gara, poi i distacchi seppur minimi si fanno più consistenti fin sul traguardo dove Ustolin passa per primo su Finlandia e Nuova Zelanda. ITALIA in finale.

I RECUPERO: 1) Germania (Brodowski) 7'07”89; 2) Canada 7'09”42; 3) Olanda 7'10”31; 4) Australia 7'11”20; 5) Monaco 7'36”03; 6) Cina 7'53”50;

II RECUPERO: 1) Italia (Ustolin) 7'07”08; 2) Finlandia 7'09”37; 3) Nuova Zelanda 7'11”41; 4) Belgio 7'17”29; 5) Taipei 7'19”79; 6) Romania 7'22”54.

Gara generosa quella del 4 senza senior italiano (Alessandro Adducci, Simone Tonini, Michele Savriè, Marius Wurzel) che parte deciso senza perdere contatto con i battistrada Canada e Olanda, transitando vicinissimo alla coppia di testa. Si modificano però le posizioni già nella seconda frazione di gara, cede il Canada, passa in testa l'Olanda e l'Italia sale in 3° posizione. Cambiano ancora le posizioni ai 1500 metri con gli olandesi a dirigere le danze, ma con gli azzurri che caparbi si assestano al secondo posto e procedono quasi appaiati con i “tulipani” fin sul traguardo conquistando la seconda posizione e la promozione al turno successivo. ITALIA in finale.

RECUPERO: 1) Olanda (Doombos, Frederikse, Heskes, Grinwis) 6'10”02; 2) Italia (Adducci, Tonini, Savriè, Wurzel) 6'11”49; 3) Gran Bretagna 6'16”77; 4) Canada 6'23”86; 5) Ungheria 6'29”92.

Buona la prova nel singolo pesi leggeri di Alessandro Di Liberti, che in semifinale ha imposto da subito un passo irresistibile agli avversari, transitando a primi 500 metri con quasi 7“ di vantaggio su Romania e Serbia. Si distendeva bene lo sculler siciliano che poi sul percorso controllava gli attacchi dell'atleta serbo ed il ritorno della Polonia, ma sul traguardo era ancora il singolista italiano a passare per primo con un distacco importante sui diretti inseguitori.

I RECUPERO: 1) Slovacchia (Babac) 7'08”16; 2) Olanda 7'09”98; 3) Gran Bretagna 7'11”22; 4) Cina 7'12”11; 5) Australia 7'32”42;

II RECUPERO: 1) Italia (Di Liberti) 7'15”62; 2) Polonia 7'19”85; 3) Serbia 7'20”62; 4) Romania 7'23”96; 5) Canada 7'21”41; 6) Estonia 7'45”79.

Ultima gara della mattinata, quella dell'otto senior, nella quale lo staff azzurro confidava per uno storico enplein di barche italiane in finale. Partiva decisa l'ammiraglia azzurra (Marco Cecchin, Matteo Gragnaniello, Michele Peretti, Giovanni Lunardi, Simone Martini, Jacopo Palma, Enrico Perino, Mariano Fariciello, tim. Andrea Riva), che passava terza ai 500 metri dietro all'Irlanda, e appaiata alla Repubblica Ceca, si distendevano gli azzurri che guadagnavano terreno e si portavano in 2° posizione ai 1000, utile a qualificarsi, ma era la Svizzera a rompere le uova nel paniere affiancandosi all'otto italiano agli ultimi 500 metri, per poi produrre un efficace serrate al quale Cecchin & C. rispondevano, ma senza successo, dovendosi accontentare, per 2”, della finale B.

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