La Costituzione non dice che i partiti si sostituiscono ai cittadini, li indica solo come una possibilità di aggregazione. I partiti italiani sono come i dinosauri, sono estinti. Il problema è che non se ne sono ancora accorti.
“I partiti sono previsti dalla Costituzione come una fonte necessaria per la dialettica democratica e costituiscono un “nutriente” per la democrazia, il “glorioso” partito comunista italiano selezionava al suo interno il personale politico più bravo… Il problema è che si manifesta come in tutte le istituzioni politiche LA DEGENERAZIONE per cui i partiti quasi senza accorgersene si trasformano in entità paramafiose che si sovrappongono allo Stato e che perseguono fini illeciti. Ora Grillo afferma (con intuizione quasi messianica) che “questi partiti con questa forma, senza eccezione, come il partito fascista, vanno aboliti. Chi ne entra a far parte anche in buona fede anche senza volerlo, non fa più parte della democrazia”. Quindi dichiara nettamente che la democrazia è solo quella dal basso e si deve costituire senza partiti riducendo anche la delega in bianco e aumentando la partecipazione sociale tramite ad es. i nuovi modelli di comportamento derivati da internet e dai blog. Siamo tutti d'accordo anche il compianto Giorgio Gaber lo diceva: “La libertà è partecipazione”, l'ha caldeggiata soprattutto nei momenti di partecipazione politica al cambiamento…bisogna vedere però se la maggioranza della gente vuole questo cambiamento.” GIANCARLO SARTORETTO, Roma