Il deputato eletto all’estero e responsabile del Pdl per gli italiani nel mondo Aldo Di Biagio ( e’ ancora lui caro Picchi) in un tentativo di salvare carro e buoi, si accinge a presentare una nuova proposta di legge sul voto all’estero affermando: “ Dobbiamo mettere al primo posto la salvaguardia inderogabile del diritto di voto per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro residenza, rimodulando quelle particolari condizioni che ruotano intorno a queste dinamiche e che presentano evidenti e conclamate criticità”. Onorevole Aldo Di Biagio ma il diritto di voto per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro residenza non dovrebbe essere equiparato a tutte le tornate elettorali? Il diritto al voto costituzionalmente non puo’ essere limitato alle sole elezioni di 18 parlamentari al di la’ della gestione delle schede e dei plichi. Deve essere libero e personale, mi riferisco al voto attivo e passivo, riprendo le sue affermazioni :” voto per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro residenza,. Mi faccia capire una cosa perche’ io sono tra quelli che non capisce o non ha mai compreso chi sono realmente gli italiani nel mondo e chi li rappresenta ( sempre parole sue), perche’ per votare un candidato residente in Italia (voto per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro residenza,, (sempre parole sue) parlando sempre di voto attivo e passivo, io devo recarmi in Italia e non lo posso fare nel paese dove risiedo? Adesso ragionando sempre per assurdo, ammesso e non concesso che Lei riesca a salvaguardare la legge Tremaglia (passando sul corpo di Rutelli ed un suo future accord di comvenienza con Berlusconi) “rettificando anche le disposizioni in materia di gestione delle schede elettorali, criteri di elettorato attivo e passivo, nonché di operazioni di voto” ( sempre parole sue), ci faccia capire, crede realmente che un domain, noi all’estero potremmo avere piu’ voce in capitolo? Io resto dell’opinione che bisogna abolire la Legge Tremaglia ma non il diritto di voto attivo e passivo, garantire il voto a tutte le elezioni, mantenere e migliorare il voto postale ma lasciarlo gestire ai comuni di ultima residenza del cittadino, introcucendo anche quello elettronico in Italia e all’Estero