La mozione di sfiducia a Giacomo Caliendo andrà  in aula mercoledì

P3, mercoledì la mozione di sfiducia a Caliendo. Il Pdl: “Calendarizzazione inaccettabile”

Il calendario deciso dalla capigruppo della Camera prevede che dalle 11,30 inizierà la discussione. Le dichiarazioni di voto ci saranno, in diretta Tv, a partire dalle ore 17. Immediata la reazione del capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che ha detto che il suo gruppo “respinge come inaccettabile la calendarizzazione di una mozione mentre è aperto ancora un procedimento giudiziario. Noi siamo interessati ai due decreti e valuteremo con attenzione i risultati delle mozioni di sfiducia”.L'interessato, invece, non sembra esser preoccupato. “Come vedete, io continuo a lavorare” avrebbe detto ai giornalisti.La Russa: “I numeri ci sono” – Per il ministro della Difesa Ignazio La Russa la tenuta del governo non è a rischio perché i finiani hanno dichiarato che “continueranno a sostenerlo”. La Russa ha osservato che “la parte minoritaria degli ex di Alleanza nazionale”, cioè coloro che hanno aderito al nuovo gruppo parlamentare “hanno dichiarato unanimemente di volere continuare a sostenere il governo”. Ecco perché, aggiunge il ministro, “non abbiamo alcun dubbio che la legislatura possa continuare con un forte sostegno al governo”. Alla domanda se i numeri per sostenere l'esecutivo ci sono, La Russa replica: “Sicuramente sì. E non sono numeri a sorpresa. I numeri che sono venuti fuori sono quelli che avevamo prospettato tutti al presidente Berlusconi, almeno tutti noi ex di An”.Urso: “Il Governo non cadrà, deciderà il gruppo” – Il Viceministro finiano esclude categoricamente sia imminente l'apertura di una crisi di governo e sul voto del grupp Fli sulla sfiducia a Caliendo rfinvia all'assemblea di gruppo che sarà convocata se stasera la conferenza dei capigruppo metterà la mozione dell'opposizione in calendario. “Non esiste alcun motivo per cui il governo Berlusconi – assicuira Urso ad Affaritaliani.it- vada in crisi, perché c'è una maggioranza ampia con un programma di governo contrattato con gli elettori chiaro e definito, che deve essere in alcune parti ancora realizzato. E quindi il governo andrà avanti, per quel che ci riguarda, per l'intera legislatura”.Il Pd: “La maggioranza è a dir poco nei guai” – “I finiani faranno come riterranno, ovviamente quando presento una mozione io spero che passi”. A dirlo è il segretario de Pd, Pierluigi Bersani, che commenta così un'eventuale astensione dei deputati di Fli: “Ogni voto in dissonanza, comunque calibrato, è una prima certificazione che la maggioranza è a dir poco nei guai”. Sul futuro dell'esecutivo: “La maggioranza è franata, dentro la loro crisi c'è tutta la la prospettiva di una crisi di governo, perciò innanzitutto Berlusconi deve venire in Parlamento a dirci come pensa di procedere con l'azione di governo”. Nessuna preclusione su una eventuale rifoma della legge elettorale: “Pronti al dialogo con tutti”.L'Udc: “Poi decideremo” -“Per quanto ci riguarda”, ha detto il segretario nazionale, Lorenzo Cesa, “qualora la conferenza dei capigruppo decidesse la calendarizzazione della mozione di sfiducia contro il sottosegretario alla Giustizia, allora anche noi domani avremo una riunione di gruppo e assumeremo una decisione in proposito con grande attenzione”. Sugli scenari futuri, Cesa è tornato a sottolineare la necessità di un governo di responsabilità nazionale. “Noi ci appelliamo alla responsabilità di tutti”, ha detto, “perché se non c'è la volontà di farlo, da parte soprattutto di chi ha vinto le elezioni, sarà difficile”.

Al Senato nasce Fli il gruppo dei finiani – Confermate dunque le indiscrezioni che vedevano 10 senatori fuoriuscire dal gruppo del Pdl a palazzo Madama per costituire il nuovo gruppo parlamentare fedele al presidente della Camera, Gianfranco Fini. Presso l'ufficio del senatore Mario Baldassarri si è riunita una piccola pattuglia di senatori per espletare le formalità: i senatori dovranno firmare le dimissioni dal gruppo del Pdl e consegnarle al presidente del gruppo Maurizio Gasparri, successivamente dovranno presentare la richiesta di nascita del gruppo al presidente del Senato, Renato Schifani. Capogruppo provvisorio in attesa delle votazioni per determinarlo dovrebbe essere lo stesso Baldassarri. Del gruppo fanno parte anche la senatrice Contini, i senatori De Angelis, Valditara, Saia, Germontani, Di Gilio, Pontone, Viespoli e Menardi.

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