Interruzione dell’assistenza di controllo post trapianto al SS. Annunziata di Taranto? Protesta dell’ATO PUGLIA ONLUS (Associazione Trapiantati Organi)

D questo mese di agosto interruzione del controllo post trapianto al SS. Annunziata di Taranto? Il responsabile dell’ambulatorio analisi di nefrologia dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto ha, infatti, comunicato ad oltre 150 trapiantati di organi (come ci precisa l’ATO PUGLIA) che da agosto non ci sarà più l’assistenza di controllo post trapianto. Assistenza che veniva garantita da oltre 15 anni, attraverso protocolli d’intesa con le associazioni.
In merito è subito intervenuto Giovanni Santoro, presidente dell’ATO Puglia (Associazione Trapiantati Organi Puglia onlus, federata alla Federazione Nazionale Liver-Pool ed associata all’AISEF e all’Associazione Trapiantati FORUM Nazionale) che ha inviato in data 30 luglio una “protesta” al Direttore Generale ASL TA dr. Angelo Domenico Colasanto. Protestas inviata per conoscenza anche al Presidente Regione Puglia On. Nicki Vendola, all’Assessore alla Salute Regione Puglia prof. Tommaso Fiore, al Coor. Regione Puglia “Donazione e Trapianto di Organi” prof. Francesco Schena, al sig. Prefetto di Taranto dr.ssa Carmela Pagano ed inoltre alle testate giornalistiche e televisive per informare tutti i cittadini.
Di seguito pubblichiamo la lettera-protesta del presidente d’ATO PUGLIA che si assume ogni responsabilità su quanto dichiarato.
“Dr. Colasanto intervenga Immediatamente! Faccia rimanere a Taranto, almeno quel poco di funzionalità che c’e, che ci rimane e che ora si vuol togliere attraverso manovre oscure e di riduzione di biologi in organico. È questo che l’Associazione ATO Puglia (Associazione Trapiantati Organi) chiede: la continuità immediata della funzionalità dell’ambulatorio post/trapianto di nefrologia dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto. Oggi 30 luglio 2010 (data della lettera; n.d.r.) ad oltre 150 trapiantati di organi e non solo è stato annunciato dal responsabile dell’ambulatorio analisi di nefrologia che da agosto l’assistenza, che ormai veniva data e garantita da oltre 15 anni attraverso protocolli d’intesa con le associazioni, a tanti pazienti trapiantati di organi, non ci sarà più. Non si può parlare di riorganizzazioni, di diminuire la spesa sanitaria, tagliare gli spreghi, di migliorare le prestazioni che attualmente la sanità regionale – locale dà al cittadino e poi sottobanco togliere quel poco che funzioni e che in tanti anni di richieste e proteste si era riuscito a creare. È questa la situazione confusionaria e secondo noi drammatica che si è venuta a creare nel reparto di nefrologia, precisamente nell’organizzazione dell’ambulatorio di controllo post trapianto, da quando è stato ridotto il numero dei biologi addetti ai prelievi necessari mensilmente per monitorare l’organo trapiantato. Va precisato che in tale laboratorio, affrontando anche tantissimi problemi che si notavano non solo nell’organizzazione ma anche nella gestione dello stesso, è punto di riferimento importante e vitale per circa 150 trapiantati di reni e non solo, visto che qualche medico pur di venire incontro a qualche paziente in gran difficoltà aveva dato la possibilità a qualcuno di essere seguito e controllato anche se trapiantato di qualche organo diverso dal rene.
Questo grazie anche all’impegno nostro a convincere tanti trapiantati a fare i controlli mensili in loco ed andare nei Centri di trapianto solo una volta l’anno (dott. Colasanto quanti migliaia di euro al mese di rimborso spese si fanno risparmiare all’ASL TA/?) Ora per questi trapiantati di organi c’è solo tanta disperazione e rabbia verso chi continua ad ignorare queste problematiche vitali nascondendosi poi dietro a parole che ormai sono di moda oggi “si sta facendo di tutto per risanare la Sanità Pugliese”. Ora chiediamo alla Direzione Generale che prenda impegni precisi non solo verso le associazioni di volontariato, che rimangono
deluse continuamente dai vari comportamenti dei responsabili sopra indicati, nel quale in questi problemi sta trovato indifferenza, ma anche verso l’opinione pubblica (tale documento diventa comunicazione ufficiale per i responsabili alla Salute della regione Puglia, e per i Direttori del Centro trapianti regionale e nazionale). Chiediamo non solo la non interruzione di quello che c’e ma pretendiamo che tale ambulatorio funzioni con le dovute impostazioni previste dai protocolli che disciplinano le prestazioni, funzionalità e nello stesso tempo i doveri da parte delle strutture sanitarie affinché salvaguardino il paziente trapiantato dal rigetto rammentando che qualora questo non dovesse avvenire per mancanza di prestazioni dovute, l’ATO proseguirà le responsabilità civili e legali nelle sedi competenti. Potremmo continuare a lungo, ma forse qualcuno non abituato alle vere organizzazioni nei confronti del malato potrebbe accusarci di fantascienza.
Ma purtroppo, questa è realtà che ormai in regioni diverse dalla nostra esistono ed il malato in attesa di trapianto, o trapiantato, ritrova la sua dignità e nello stesso tempo da parte delle ASL ci sono riduzioni dei costi per tali prestazioni. Questo è quello che chiediamo anche attraverso un incontro dove le nostre proposte, le nostre esperienze, prima da trapiantati e poi da associazioni di volontariato, siano discusse e prese in considerazione. Se tutto questo entro pochi giorni, non sarà fatto, saremo costretti non solo ad invitare i trapiantati a ritornare a farsi controllare dai vari centri trapianti fuori regione e all’estero, tanto paga L’ASL TA/, la Regione (se è questo che vuole la Direzione Sanitaria) ma inviteremo gli stessi, con molto dispiacere (a causa già dei tanti problemi salutari che loro hanno) a protestare ufficialmente presso la Direzione Generale dell’ASL TA.
Nello stesso momento si invitano tutti i trapiantati a presentarsi anche per agosto nel giorno stabilito, come da programma consolidato da anni, l’ultimo venerdì del mese e a non muoversi da tale ambulatorio fin quando non saremo stati sottoposti ai controlli dovuti per monitorare l’organo trapiantato. E’ ora che in Puglia tutti si assumano le proprie responsabilità nei confronti dei malati e della malasanità che è stata creata a tutti i livelli”.
La lettera qui pubblicata è firmata da Giovanni Santoro, presidente ATO Puglia ONLUS e segretario nazionale Liver-Pool

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