E bravo ministro Calderoli!

di Aleandro Longhi – Presidente del Comitato per l’Unità della Sinistra (CUS).

Su proposta del ministro Calderoli la Camera si appresta a tagliare mille euro a parlamentare.

Sono stato senatore e deputato. Conosco il ministro Calderoli e so bene come sappia cogliere “l’attimo fuggente” per cercare consenso, per parlare alla pancia della gente. Quando ci fu la campagna contro gli stupratori non esitò a parlare di castrazione fisica (zac!), ma adesso che vi è una campagna di stampa che denuncia la violenza pedofila che coinvolge, nel mondo, anche alti prelati, non si sente più la voce dell’attento ministro Calderoli.
Prima i violentatori erano per lo più rozzi extracomunitari; ora gli stupratori di bambini sono raffinati e colti sacerdoti ed il nostro adoratore del “dio Po” non esclama più “zac!”, non parla neanche di castrazione chimica o di punizione esemplare.
I voti sono voti anche se odorano di incenso.
Il ministro Calderoli all’annuncio della stangata che sta mettendo le mani nelle tasche già vuote degli Italiani, è stato il primo a parlare di un taglio agli stipendi dei parlamentari. Anche questa volta ha colto “l’attimo fuggente”, adesso vuol tagliare gli stipendi ai calciatori pur sapendo che questo non accadrà. Voglio dare io un serio suggerimento al ministro per fargli fare la figura del primo della classe.
Gli stipendi dei nostri parlamentari non sono certo tra i più bassi d’Europa, ma ognuno di noi contribuisce ad eleggere il suo parlamentare, gli dà fiducia, anche se con l’attuale legge elettorale (la famosa porcata proposta dallo stesso Calderoli) forse è meno vero. Lo stipendio dei parlamentari è formato, grosso modo, da tre voci: l’indennità, la diaria e un fondo per assumere i collaboratori.
Questa è la norma, ma forse non tutti sanno che per un buon numero di parlamentari vi sono in aggiunta le indennità di carica che vanno da alcune centinaia di euro mensili alle diverse migliaia per le più alte cariche, più benefit aggiuntivi a seconda dell’incarico. Non so dare gli importi precisi perchè non esiste alcun documento ufficiale. Tra Camera e Senato abbiamo 2 presidenti, 8 vice presidenti, 6 questori, 21 segretari d’aula e 12 capogruppo che hanno un contributo esentasse da parte del gruppo di appartenenza. Nelle commissioni e nelle giunte sono presenti 41 presidenti, 76 vice presidenti e 34 capogruppo. Poi abbiamo il presidente del consiglio dei ministri, 22 ministri, 34 tra vice ministri e sottosegretari con le loro indennità aggiuntive.
Questi dati risalgono ad un anno e mezzo fa e pertanto il numero è aumentato a seguito della nomina di nuovi ministri, sottosegretari, segretari d’aula e dell’istituzione di nuove commissioni.
Non tutti sanno che i 2 presidenti di Camera e Senato hanno in dotazione l’alloggio con relativo personale di servizio e che un alloggio è a disposizione anche degli 8 vice presidenti, dei 6 questori e di un numero imprecisato di ministri.
Presidenti, vicepresidenti, questori, segretari d’aula e presidenti di commissioni, nonchè ovviamente i ministri, dispongono di personale messo a disposizione dalle Camere e dal Governo ed hanno in più dotazioni finanziarie per attivare incarichi di consulenza. Tutti costoro testè citati beneficiano anche dell’auto di servizio. Chi decide sulle indennità sono i beneficiari e rispettivamente gli uffici di presidenza di Camera e Senato, il Consiglio dei ministri e i gruppi parlamentari per i loro capogruppo.
Siccome ritengo un onore rappresentare il popolo italiano e che, comunque, come si suol dire, “è meglio comandare che fottere”, propongo al ministro Calderoli di fare una bella figura anche se questo gli può costare qualcosa.
Propongo di eliminare le indennità di carica a tutti i livelli: è sufficiente lo stipendio da parlamentare! Propongo anche che, a chi usufruisce di personale di Camera, Senato o Governo, venga tolta l’indennità per il portaborse, che ai parlamentari eletti o residenti a Roma sia tolta l’indennità di trasferta, che le macchine di servizio siano usate effettivamente quando si svolge un servizio e che quando il parlamentare con macchina blu in dotazione si reca all’aeroporto per tornare a casa, paghi i 40 euro per la corsa in taxi o in alternativa prenda il treno.
Suggerisco al ministro di affrontare anche il tema dei doppi o tripli incarichi. Un parlamentare eletto in qualsiasi altro ente dovrà rinunciare alle prebende aggiuntive così come a quei parlamentari che continuano ad esercitare la professione che esercitavano prima dell’elezione, dovrà essere tolta l’indennità parlamentare in considerazione, appunto, del fatto che se avvocati, medici, notai, attori, manager, cantanti, docenti, universitari, giornalisti, imprenditori e altri continuano la loro professione, significa che ciò rende molto di più dell’incarico parlamentare che ovviamente trascurano.
Il ministro Calderoli con questa proposta non farebbe demagogia, ma un atto di giustizia che gli porterebbe molto consenso. Ovviamente perderebbe l’indennità di ministro e il finanziamento per i portaborse, ma a qualcosa bisogna pur rinunciare…..

Aleandro Longhi – Presidente del Comitato per l’Unità della Sinistra (CUS).

aleandro.longhi@fastwebnet.it

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