Un romanzo criminale

Autore Massimo Donadi

AGGIORNAMENTO ORE 18:50

Non c’è due senza tre! Cosentino si è appena dimesso da sottosegretario. Conserva il suo ruolo di coordinatore del Pdl campano. Ognuno ha la classe dirigente politica che si merita. Ma le sue dimissioni da sottosegretario sono una grande vittoria di Italia dei Valori e della determinazione con la quale anche questa volta ha scelto di percorrere la via della mozione di sfiducia. Resta la profonda amarezza che ancora una volta, come nel caso di Brancher, questo governo senza vergogna non abbia sentito il bisogno per rispetto delle istituzioni e dei cittadini elettori di fare pulizia da solo ed abbia atteso la spada di Damocle del voto di sfiducia. Non ci stancheremo mai di ripetere che la legalita' e la tutela dell'onorabilita' delle istituzioni democratiche sono per noi valori imprescindibili e non negoziabili.

Oggi pomeriggio, durante il Question Time in programma alla Camera dei Deputati, l'Italia dei Valori ha posto un'interrogazione al Governo circa la posizione di Nicola Cosentino, sottosegretario in forza al Pdl sul quale pendono gravi capi d'accusa, come il concorso esterno in associazione camorristica (approfondisci l'argomento a questo link).
Di seguito (e in video) pubblico il resoconto del Question Time e l'ennesima non risposta del Governo.

L'INTERROGAZIONE.
MASSIMO DONADI: Signor Presidente, signor Ministro, torniamo sullo stesso tema, perché non può pensare di cavarsela così, raccontando agli italiani due frottole su una vicenda che è grande come una casa.
Vorrei parafrasare un'espressione usata da un suo stesso collega di partito per dire che la storia recente del vostro Governo sembra tratta dalle pagine di «Romanzo criminale». Ma vi rendete conto? Parliamo degli ultimi due mesi: il Ministro Scajola si è dimesso, perché non si era accorto di chi gli avesse pagato la casa. In questi giorni, scopriamo che non si era accorto neanche di chi gli avesse pagato i lavori di restauro (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Il Ministro Brancher è stato nominato solo in quanto indagato, per poter evitare, in questo modo, una volta diventato Ministro, grazie al legittimo impedimento, di dover rispondere davanti al magistrato in ordine a quanto faceva. Con riferimento al sottosegretario Cosentino, signor Ministro, ma quali notizie di stampa? Vi è un ordine di arresto, ratificato anche dalla Cassazione! Voi non potete imbrogliare così, non potete declassare una sentenza della Cassazione a notizia di stampa! Ed oggi, lo stesso sottosegretario Cosentino, insieme al sottosegretario Caliendo, risulta coinvolto anche nella vicenda di un'associazione segreta che, per definizione, è costituita ai danni dello Stato. Come affrontate questa questione morale?

LA RISPOSTA.
ELIO VITO Ministro per i rapporti con il Parlamento: Signor Presidente, anche nel caso dell'interrogazione dell'onorevole Donadi – a cui, credo, replicherà, in seguito, l'onorevole Di Pietro – rilevo innanzitutto che la Presidenza del Consiglio ritiene che essa si basi esclusivamente su notizie di stampa e che la Presidenza non è in possesso di alcuna documentazione né, ovviamente, è stato possibile esperire alcun approfondimento documentale, essendo le indagini in corso. Pertanto, nessuna decisione può essere responsabilmente assunta prima di poter conoscere i fatti, che sono tutti da acclarare. Inoltre, onorevole Donadi, trova applicazione il principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori). Tale imprescindibile dettame opera non soltanto per l'imputato condannato in primo grado o in giudizio d'appello, ma ancor più, per chi sia stato iscritto nel registro degli indagati, o il cui nominativo compaia negli atti di indagine, senza tuttavia avere assunto la veste di indagato, ovvero aver acquisito alcuna connotazione di natura processuale.

LA REPLICA.
ANTONIO DI PIETRO. Signor Presidente, signor Ministro, almeno lei si arrenda, lo deve alla sua dignità personale! Non può, anche lei, chiamarsi correo politico di un'associazione segreta; non può, anche lei, chiamarsi correo politico di persone che sono accusate di far parte di un'associazione camorristica.
Chiedo al Presidente della Camera – visto che il Governo non ne dispone – di trasmettere una copia della misura cautelare nei confronti del sottosegretario Cosentino. Noi ce l'abbiamo: almeno noi diamogliela, visto che fanno finta di non sapere! Signor Ministro, ricordo a lei di riferire al Ministro della giustizia che ha il dovere di chiedere copia degli atti se non li ha, e di non limitarsi a dire di guardare soltanto la rassegna stampa! È un Governo che fa esattamente quello che fa una associazione segreta: fa finta di non vedere, non sentire e di tramare sottobanco. Quel che noi chiediamo, la settimana prossima, non sono soltanto le dimissioni di Cosentino, ma le dimissioni di questo Governo, perché questo Governo, nel suo insieme, non ha più credibilità. È un Governo che continua ad utilizzare le istituzioni per farsi leggi, per non farsi processare nel suo gruppo, fare leggi che servono per assicurare l'impunità, fare leggi che servono semplicemente a una parte del Paese.
Quello che chiediamo a questo Governo è di rendersi conto che non può continuare a tirare la corda perché mentre il Paese brucia, continua a ridere, a sorridere e a far finta che nulla sia accaduto, nulla stia accadendo. In realtà, in questo Paese vi è un solo vero correo morale di tutto quello che sta accadendo e si chiama Silvio Berlusconi: il vero capo di questa nuova P2, anzi, è sempre la stessa persona che ha fatto parte e fa parte della P2. Per questo noi chiediamo, attraverso le dimissioni di Cosentino, che l'intero Governo vada a casa prima di continuare a distruggere il Paese.

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