Manovra economica: passa la fiducia al Senato, ora il decreto va alla Camera
Sì dal Senato alla fiducia chiesta dal governo sul maxiemendamento alla manovra correttiva. I sì sono stati 170, i no 136. Il testo, che deve essere convertito in legge entro fine luglio, passa ora all'esame della Camera. Corposo già dal primo sì in Consiglio dei ministri lo scorso 25 maggio, con misure per 24,9 miliardi di euro, il maxiemendamento è stato notevolmente arricchito nel corso del passaggio in commissione Bilancio di palazzo Madama. Il testo del governo recepisce tutte le modifiche della commissione, ma con alcune novità: dalla libertà d'impresa alla stangata sulle assicurazioni e il dilazionamento delle tasse per le popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Insorgono le opposizioni che considerano l'intervento sbagliato e iniquo. Prevista una mobilitazione per il 16 e 17 luglio. Il testo sancisce anche il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, novità sulle pensioni, la riduzione degli stipendi dei manager, dei ministeri e dei costi della politica. Entrano anche le norme per la libertà d'impresa, i rincari dei pedaggi autostradali e la sanatoria di oltre 2 milioni di 'case-fantasma'. E poi ci sono i tagli confermati per Regioni, Province e Comuni che hanno provocato la rivolta dei governatori anche del centrodestra. Tuttavia i presidenti delle Regioni non hanno trovato un accordo sul punto dolente della restituzione delle deleghe cioè di alcuni capitoli di spesa allo Stato. Una mossa troppo lesiva dell'autonomia per i governatori leghisti. Proprio la Lega sembra invece averla spuntata sulla questione delle quote latte.Regioni, accantonata la riconsegna delle deleghe – Per confermare “l'unità piena della Conferenza delle Regioni e delle province autonome la decisione della riconsegna delle deleghe viene accantonata”. E' questo quanto scrivono, all'unanimità, i presidenti delle Regioni in un documento nel quale si dicono “fiduciosi che il percorso delineato di confronto con il governo abbia un esito pienamente positivo”.