In arrivo le modifiche per il “Piano Casa del Lazio” , nuova fase per un rilancio vero di questa economia
Roma, 14 lug – “Via libera agli interventi nei centri storici e nelle zone agricole e nei condomini. Adeguamenti sismici circoscritti alla sola sezione che si modifica e non a tutto l'edificio. Ampliamenti consentiti in sopraelevazione. E, ancora, semplificazione e accelerazioni delle norme urbanistiche per l’housing sociale, abbandono del limite di mille metri cubi, che escludeva i condomini, e altri tre anni per presentare le domande.” Sono queste le novità e le modifiche del Piano Casa per La regione Lazio che annuncia in una nota indirizzata all'assemblea dell'Ance, dall'Assessore All'Urbanistica della Regione Lazio Luciano Ciocchetti –
“Un pacchetto di norme che comprende anche novità in tema di urbanizzazione secondaria, incentivi fino al 50% in alcune ipotesi di demolizione e ricostruzione e fino al 100% quando la demolizione avviene in aree di pregio, come il litorale laziale”.
'Serve nel Lazio un piano d'urgenza per stimolare un settore che vale un terzo dell'economia regionale', spiega. In pochi giorni è così nato un decalogo che costituisce la base della proposta di legge destinata ad arrivare in giunta entro la fine di luglio. 'Una misura decisiva – dice Ciocchetti – sarà l'abbandono del concetto di adeguamento sismico, che sarà sostituito da quello di miglioramento. In pratica, non sarà più necessario adeguare l'intero edificio, spendendo moltissimo, ma bisognerà soltanto migliorare la statica del fabbricato nella zona in cui si interviene'.
Cade in questo modo il principale ostacolo alla presentazione di istanze basate sulla legge 21. Chi vuole ampliare, secondo il testo attualmente in vigore, deve mettere a norma tutto l'edificio. salteranno, poi, due divieti: quello di sopraelevare e quello di fare ampliamenti negli edifici sopra i mille metri cubi. 'Questo secondo punto – osserva Ciocchetti – servirà a coinvolgere maggiormente l'area romana, ad oggi tagliata fuori dalla legge'. Il tetto massimo per gli ampliamenti resterà, comunque, di 200 metri cubi”.
'Apriremo ai centri storici, finora esclusi – aggiunge – ma con dei limiti ben precisi, per evitare abusi. Servirà l'approvazione di un piano particolareggiato con conferenza di servizi'. E saranno abbattuti i paletti relativi alle zone agricole, dove oggi possono costruire solo coltivatori diretti e loro discendenti.”
'Sono vincoli ai quali eravamo già contrari in consiglio, al momento dell'approvazione del piano casa. Adesso li elimineremo – conclude – e avvieremo una nuova fase che permetterà in questo periodo di crisi il rilancio di questa economia'.